Caccia all’affare

Saldi in Calabria al via il 5 gennaio, ecco la guida agli acquisti sicuri

Confcommercio: «Data troppo anticipata, indispensabile rivedere il meccanismo. Più tutela per i negozi sotto casa»

di Redazione
2 gennaio 2024
16:28

In Calabria i saldi invernali partiranno venerdì prossimo. La stima è una spesa procapite di 137 euro e di 306 euro per famiglia, in miglioramento rispetto all’annualità precedente. 

Come ogni anno l’invito agli operatori e alla clientela è a prestare massima attenzione alle regole su cambi, prova dei capi, pagamenti, prodotti in vendita, indicazione del prezzo. Ma quest’anno Confcommercio Reggio Calabria, che si sta spendendo per dare giusto valore al commercio di prossimità, per promuovere iniziative di comunità sul territorio e valorizzare il rapporto di fiducia commerciante-cliente, è particolarmente critica rispetto a un quadro normativo non sempre a tutela dei commercianti.


Proprio con riferimento ai saldi, netta è la contrarietà rispetto a una data di partenza eccessivamente anticipata e a un meccanismo che evidentemente necessita di una «rivisitazione completa».

«Già è da diversi anni - si legge in una nota - che i commercianti vivono una condizione paradossale con una regolamentazione dei saldi che, prevedendo una data unica nazionale, è giusta nel principio, volendo evitare competizione tra territori contigui, ma non è corretta nella sostanza, collocando questa data in un momento insostenibile per la nostra realtà. Il direttivo Federmoda Confcommercio Reggio Calabria quest’anno si era mosso per tempo, mettendo nero su bianco la proposta che individuava in sabato 27 gennaio l’inizio dei saldi invernali su scala nazionale e una richiesta più ampia di revisione dell’attuale schema dei saldi anche con riferimento alla regolamentazione delle vendite promozionali nel periodo precedente l’avvio».

«Purtroppo la posizione che abbiamo sostenuto con fermezza non ha prodotto i risultati sperati – dichiara il presidente Confcommercio Lorenzo Labate -. L’avvio anticipato dei saldi è una circostanza che sicuramente va bene in alcuni territori ma sacrifica il lavoro di molti altri commercianti di tante altre realtà italiane, compresa la nostra. Da commerciante del settore moda comprendo bene e condivido pienamente le osservazioni e lo scoramento di tantissimi miei colleghi. Come Confcommercio Reggio Calabria abbiamo sostenuto la posizione del posticipo dei saldi per ridare una logica a questo tipo di promozione. Lo scopo infatti dovrebbe essere quello, da un lato, di offrire ai negozianti l’opportunità di esitare, a fine stagione, articoli di moda che se non venduti entro un certo tempo sono suscettibili di notevole deprezzamento. Dall’altro, consentire ai clienti di acquistare a prezzi scontati capi utili per affrontare l’ultima parte dell’inverno, oltre che per rinnovare il guardaroba in vista anche dell’anno successivo. Ecco – continua Labate – il modo in cui vengono regolati oggi i saldi ne tradisce completamente la ratio originaria. Attuati così finiscono per essere un danno».

«La linea tenuta sul livello nazionale con l’inizio saldi fissato ancora una volta i primi giorni di gennaio – spiega il direttore di Confcommercio Fabio Giubilo - lascia con l’amaro in bocca e fa riflettere. Se non si riesce a mediare tra interessi delle diverse regioni, meglio liberalizzare i saldi. Almeno così si consentirebbe al commerciante di prossimità di personalizzare il rapporto con il cliente in ogni momento dell’anno. E diventerebbe questo il valore aggiunto anche rispetto a competitor che operano sopra le regole». 

«A questo punto, forse questa è la strada migliore – continua Giubilo – perché già adesso, pure in una situazione oggettivamente non semplice, vediamo che sono tantissimi i commercianti reggini che ci mettono impegno, idee, innovazione, freschezza, provando a percorrere strade diverse, assicurando un servizio personalizzato, su misura per il cliente e ponendo al centro della loro azione lealtà e chiarezza. Un trattamento che solo il commerciante di fiducia può offrire. Penso per esempio ai Giovani Confcommercio che su questa linea si stanno muovendo e che addirittura, in occasione del Natale, hanno realizzato un bellissimo video promozionale del territorio e del commercio di prossimità proprio con l’intento di sollecitare l’acquisto sotto casa e fare percepire il reale valore del rapporto commerciante-cliente. Tuttavia, perché tutti gli sforzi dei commercianti, di Confcommercio abbiano senso – conclude Giubilo – è indispensabile potere contare su regole equilibrate che garantiscano la necessaria tutela a chi ogni giorno ‘alza la serranda’».

Guida all'acquisto sicuro

Di seguito le regole di base per saldi chiari e sicuri.

Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.

Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.

Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

 

 

 

 

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