De Raho: 'Ndrangheta meno forte se ne avessimo parlato, trattati di cooperazione per favorire indagini

Nel corso della tavola rotonda alla Camera 'Uscire dal cono d'ombra', il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho chiede una maggiore collaborazione internazionali per le indagini contro la 'ndrangheta
di Redazione
19 maggio 2016
14:51

"Se di 'ndrangheta si fosse parlato di più oggi non sarebbe così forte. Se Cosa Nostra è stata indebolita anche se non sconfitta, questo è dipeso da quanto è avvenuto dopo le stragi, in quel periodo invece la 'ndrangheta scelse di tirarsi indietro. Oggi la 'ndrangheta si muove sull'intero globo, con la sua capacità di riciclaggio e reimpiego di denaro". Così il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho al convegno "Uscire dal cono d'ombra" alla Camera, nel corso del quale è stato presentato il nuovo programma di LaC, Gli Intoccabili, a cura di Klaus Davi.

E ancora: "Il Trattato di cooperazione giudiziaria con gli Emirati Arabi e quello per il rientro dei latitanti in Italia sono importanti, ci sono latitanti eccellenti che si sono rifugiati negli Emirati Arabi. Non solo negli Emirati, ma anche nelle Antille olandesi, per esempio, e in altri Paesi, vengono postate le ricchezze della 'ndrangheta. Abbiamo ricostruito che sono state costituite delle società in questi Paesi e non è possibile fare delle indagini, poiché non ci sono Trattati".

"Noi abbiamo sollecitato il ministero della Giustizia, il Trattato con gli Emirati - ha chiarito il procuratore, riferendosi al processo in corso all'ex ministro Scajola e a Chiara Rizzo per la fuga a Dubai dell'ex parlamentare di FI Amedeo Matacena - è importante anche per rendere attuabile la strategia processuale che si sta portando avanti. In assenza dell'imputato eccellente lo stesso processo finisce per svilupparsi in modo tronco".

Un passaggio anche sull'attentato di ieri al presidente del Parco dei Nebrodi: "è un bruttissimo segnale anche perché è un segnale che finisce sul Consiglio regionale calabrese: anche lì si possono creare gli stessi protocolli di legalità che sono stati fatti in Sicilia".

"Un episodio come quello può scatenare l'attenzione anche della 'ndrangheta che ha sempre guardato ai destini di Cosa Nostra e delle altre mafie", prosegue de Raho, sottolineando la stretta colleganza tra Cosa Nostra e 'ndrangheta. "Un episodio come quello può scatenare anche la 'ndrangheta che ha guardato a Cosa nostra; poiché anche in Aspromonte ci sono strategie di questo tipo, preoccupano questi segnali".

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