La decisione

’Ndrangheta nella Sila Piccola, il Riesame revoca i domiciliari all’ex sindaco di Cerva accusato di scambio elettorale politico-mafioso

La decisione arriva in seguito all’annullamento con rinvio stabilito dalla Cassazione. Rizzuti è coinvolto nell’inchiesta Karpanthos: in occasione delle amministrative del 2017 avrebbe stretto un patto con un esponente della cosca Coco Trovato

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di Alessia Truzzolillo
8 maggio 2024
17:29

Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha annullato la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’ex sindaco di Cerva Fabrizio Rizzuti, accusato di scambio elettorale politico mafioso nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Catanzaro denominata Karpanthos che mira a far luce sui condizionamenti mafiosi nella Sila Piccola catanzarese.

Questa decisione arriva in seguito all’annullamento con rinvio, limitatamente alle esigenze cautelari, stabilito dalla Corte di Cassazione nella prima decade di aprile.


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Inizialmente il Tribunale del Riesame aveva rigettato il ricorso presentato dai legali di Rizzuti, gli avvocati Amedeo Bianco e Giovanni Merante. I difensori avevano, quindi, fatto appello alla Suprema Corte che aveva deciso per un rigetto parziale, ovvero aveva annullato l’ordinanza del gip con rinvio limitatamente alla questione delle esigenze cautelari rigettando nel resto il ricorso.

Il nuovo giudizio del Tdl per stabilire se sussistessero, o meno, le condizioni perché Rizzuti permanesse ai domiciliari, è arrivato questa mattina con la decisione della scarcerazione.

Le accuse

Secondo l’accusa Fabrizio Rizzuti, in concorso con altri candidati alle elezioni amministrative del 2017, avrebbe stretto un patto elettorale con Tommaso Scalzi, già condannato per associazione mafiosa, considerato appartenente all’associazione ‘ndranghetista operante in Lombardia facente capo a Franco Coco Trovato. Scalzi avrebbe dovuto agevolare i candidati in cambio di una somma in denaro e una percentuale sugli appalti.

Una contropartita che non gli sarebbe stata corrisposta, stando alle intercettazioni effettuate sull'utenza dello stesso Scalzi.

Lo scioglimento del Consiglio comunale

In seguito all’inchiesta Karpanthos è sopraggiunta la decisione, da parte del Consiglio dei ministri, di sciogliere il consiglio comunale, alla luce degli «accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa».

Ieri la Prefettura di Catanzaro ha inviato nell'ente locale la commissione prefettizia composta dal viceprefetto Luigi Guerrieri, dal viceprefetto aggiunto Salvatore Tedesco e dal funzionario economico finanziario Luciano Caridi. Lo scioglimento del Consiglio Comunale di Cerva è stato disposto dal Cdm per diciotto mesi con l'affidamento ad una commissione straordinaria.

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