Fuori dagli schemi

Falerna, la sfida tra sogno e follia dell’imprenditore Roberto Gallo: «Mi dicono che sono un visionario, lo sono per amore della Calabria»

Con il suo Riva Restaurant ha avviato una piccola rivoluzione: sempre aperti. «Anche questo è un nostro punto di forza: permettere all’ospite di godere dell’esperienza senza pressioni e in totale relax»

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di Franco Laratta
5 maggio 2024
17:40

Fare turismo in Calabria non è facile. Tante le difficoltà, la burocrazia, i limiti legati al fatto che tutto si concentri al solo mese di agosto. E poi domina una certa approssimazione, e manca personale qualificato. Ma Roberto Gallo, giovane e brillante imprenditore turistico, ha provato a rovesciare tutto questo. Mettendo in piedi un progetto particolarmente interessante. Rompendo gli schemi. Tutto è cominciato nel 2018 sul lungomare di Falerna. E tutto parte grazie ad una buona dose di…follia. Da allora è stato un successo senza fine. «Ed ho in testa la mission di far risaltare la nostra regione, a cui sono profondamente affezionato. Ho rischiato molto mettendo in piedi una realtà nuova, moderna, che si distinguesse per innovazione e unicità».

Quello che è interessante è sapere cosa ha fatto di concreto Roberto Gallo.
«Nella mia follia ho investito e ho creato qualcosa mai realizzato prima in Calabria, superando un limite di mentalità comune, in cui si è abituati ad imitare piuttosto che a innovare».


La descrizione è perfetta. Tra sogno e follia è nato il Riva di Falerna, proprio sul mare. Un’eccellenza per chi ama la qualità, fuori dai soliti schemi.
«Ho cominciato con in testa alcune idee. In primis, quella di lasciare un segno con il mio lavoro in Calabria. Inoltre, il mio sogno è quello di portare la Calabria a competere con realtà e mete turistiche di spessore, perché ha tutte le carte in regola per farlo».

Il punto di forza del Riva si tocca subito con mano: l’ospite è al centro dell’attenzione.
«Esattamente, questo è il nostro punto di forza. L’ospite è il protagonista di un’esperienza a 360 gradi, partendo dalla nostra cucina e continuando con un insieme di elementi che contribuiscono a far distinguere la nostra location dai semplici ristoranti. E poi l’intrattenimento con musica e show live, ad esempio, studiato per essere adatto ad ogni momento della giornata».

E c’è qualcosa che a mio avviso rappresenta una piccola rivoluzione: l’assenza di qualsiasi limite d’orario. Sempre aperto, sempre pronti.
«Anche questo è un nostro punto di forza: permettere all’ospite di godere dell’esperienza senza pressioni e in totale relax. Con l'obiettivo di regalare un'esperienza di relax e di fuga dalla routine quotidiana. Il successo iniziale ci ha spinti nel tempo verso un'apertura quotidiana, 365 giorni all'anno senza il limite dell’orario di chiusura. Offrendo per qualsiasi occasione o evento un’esperienza sempre più ricca, dando la possibilità di vivere un’intera giornata al Riva. Un mix di emozioni che dura tutto l’anno».

Niente male il "sempre aperti" quando al 90% sono tutti chiusi. Questo dovrebbe richiamare più turismo. Sapendo che i turisti sono sempre più esigenti. E purtroppo spesso in Calabria dimostriamo di non essere all’altezza delle loro esigenze.
«I turisti, molto semplicemente, vengono in Calabria per vivere un’esperienza rilassante e diversificata, che possa essere accompagnata dai giusti servizi e infrastrutture, oltre ovviamente a godere delle bellezze del nostro territorio. Questo per noi è una mission: offrire agli ospiti nazionali e internazionali, la possibilità di usufruire di una molteplice varietà di servizi, in un'unica location, che spazia dal gustare un cocktail al tramonto, al praticare l’antica arte del sabrage, a godere dell’intrattenimento o di una rilassante giornata al mare».

Ma è troppo breve la stagione turistica in Calabria, nemmeno due mesi! Davvero poco.
«Siamo convinti che si possa fare turismo 365 giorni all’anno, grazie al sacrificio, alla dedizione, alla giusta comunicazione e ad una buona dose di informazione da diffondere. Quando abbiamo avviato l’attività, molti ci prendevano per pazzi, credendo non ci fosse più nulla da offrire conclusasi la stagione estiva e soprattutto non avendo fiducia nel nostro progetto così com’è oggi. Dal nostro canto, abbiamo provato a smentirli, dimostrando che con l’impegno e la voglia di far crescere il proprio territorio è possibile costruire qualcosa di unico, che funzioni tutto l’anno».

Spesso il mare è sporco in Calabria, pur essendo tra i più belli d'Italia. Problemi con i rifiuti, la mancanza d'acqua, i collegamenti... I problemi sono davvero tanti.
«Grazie agli interventi della Regione a cura del Presidente Occhiuto, lo scorso anno abbiamo potuto riscontrare migliori condizioni dell’acqua del mare, con feedback positivi anche da parte degli ospiti sul mare pulito. E auspichiamo per il futuro di averne sempre aggiuntivi, per lasciarci alle spalle i problemi che abbiamo avuto in passato».

La Calabria è conosciuta ovunque come terra di accoglienza. Ma è necessario attrarre turismo tutto l'anno.
«L’accoglienza è sicuramente un buon punto di partenza, ovviamente questa deve essere supportata da servizi e sistemazioni. Quindi sì, è possibile avere turismo tutto l’anno, fornendo il supporto adeguato ai turisti e dal canto nostro invece impegnandoci a fornire la struttura adeguata, investendo e lavorando sulla giusta organizzazione e formazione. La nostra location, per la quale abbiamo sempre considerato questi punti è poi, privilegiata dal punto di vista della posizione: ci troviamo, infatti, a Falerna, al centro della Calabria, a 10 min dall’Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme e a 3km dallo svincolo autostradale. Abbiamo, anche per questa ragione, la possibilità di ospitare eventi di rilievo contribuendo così a far acquisire popolarità e prestigio alla nostra terra».

In tanti vogliono andare via. I medici all'estero, i nostri giovani nel nord, gli imprenditori in paesi più efficienti e con poca burocrazia.
«Andare altrove sarebbe molto più semplice, ma io preferisco impegnarmi per valorizzare il territorio in cui sono nato dimostrando che, anche in realtà meno sviluppate, è possibile creare qualcosa di importante. In futuro non escludo la possibilità di lavorare anche al di fuori del contesto calabrese, con la certezza però che non trascurerò mai le mie radici».

Qualcosa però sta cambiando...
«Negli ultimi anni ho avuto modo di constatare che molti giovani stanno rientrando, perché hanno preso consapevolezza delle nuove possibilità che la nostra terra sta offrendo e, chi crede in queste, si impegna con coraggio e dedizione per costruire».

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