«I meridionali sono inferiori», per il giudice la frase di Vittorio Feltri “non costituisce reato”: assolto
Il giornalista era accusato di istigazione all'odio razziale sulla base di una denuncia dell’ex senatore cinquestelle Saverio De Bonis che gli contestava una serie di interventi televisivi e articoli realizzati tra il 2017 e il 2020
Il gup di Roma ha assolto Vittorio Feltri, con la formula «perché il fatto non costituisce reato», dall’accusa di istigazione all'odio razziale in relazione a una serie di articoli e interventi in tv sui meridionali. Feltri era stato rinviato a giudizio, con rito abbreviato, lo scorso febbraio, per fatti avvenuti dal 2017 al 2020. Il procedimento era nato da una querela dell’ex senatore Saverio De Bonis.
Le frasi pronunciate da Feltri
«Credo che i meridionali in molti casi siano inferiori», disse Feltri ad esempio nell'aprile 2020 rispondendo alle domande di Mario Giordano. «Io non credo ai complessi di inferiorità. Io credo che in certi casi i meridionali siano inferiori. Non posso dirlo? E chi se ne frega, mi insultano tutti i giorni...Quando dico queste cose non cambiano canale, stanno lì ancora di più per insultarmi».
Feltri: «Dato il putiferio creato non le ripeterei»
Il difensore di Vittorio Feltri, l'avvocato Valentina Ramella, ha spiegato che «la semplice diffusione di un’opinione non può di per sé considerarsi propaganda». Ed inoltre che «l’articolo 604-bis parla chiaramente di discriminazione razziale, nazionale, etnica e religiosa «e i meridionali non rientrano in nessuna di queste categorie».
In un'intervista su Libero, Feltri ribadisce che «sapendo il putiferio che è scoppiato dopo quell’affermazione, non la ripeterei. Eviterei», aggiungendo: «chi mi conosce sa del mio legame con il Meridione. Ho la cittadinanza onoraria di Guardialfiera. Conservo il ricordo di mesi bellissimi, della gente, della loro generosità, della simpatia, dei luoghi che erano ancora incontaminati e per me pieni di fascino».