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di Redazione
27 aprile 2023
15:30

Dalla preistoria alla Magna Grecia fino ai nostri giorni: la storia della Calabria raccontata da 10 monumenti

Il Bos Primigenius e Locri Epizephiri, i Castelli e le ferriere di Mongiana, i Bronzi e Ferramonti: i siti storici e artistici della nostra regione raccontano secoli di bellezze e autenticità

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Il campo di concentramento di Ferramonti
Il campo di concentramento di Ferramonti

La Calabria è una regione ricca di storia e di cultura, che ha visto il susseguirsi di numerosi popoli e civiltà nel corso dei secoli. In questo articolo vi proponiamo un itinerario attraverso 10 tappe, dalla Magna Grecia alla Calabria moderna, per scoprire la storia della regione.

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La Seconda Guerra Mondiale: Campo di Concentramento di Ferramonti 

Il campo di concentramento di Ferramonti è stato uno dei pochi campi di concentramento esistenti in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale. Situato vicino alla città di Tarsia, in provincia di Cosenza, il campo è stato utilizzato principalmente per internare ebrei e antifascisti. Il campo di Ferramonti è stato istituito nel 1940, dopo l'entrata dell'Italia nella guerra, e ha ospitato circa 3.800 prigionieri durante il suo periodo di attività. La maggior parte dei prigionieri era di origine ebraica, proveniente principalmente dall'Europa centrale e orientale, ma c'erano anche italiani e antifascisti stranieri. Il campo era gestito dalle autorità italiane, ma a differenza di altri campi nazisti, il trattamento dei prigionieri era relativamente umano. I prigionieri ricevevano un'adeguata alimentazione e assistenza medica, e spesso venivano impiegati in lavori agricoli o artigianali. Il campo di Ferramonti è stato anche un luogo di resistenza ebraica e antifascista. I prigionieri organizzavano spesso attività culturali e sportive, e alcuni di loro hanno collaborato con la Resistenza italiana. Il campo è stato infatti il luogo di nascita del primo gruppo partigiano ebraico in Italia. Dopo la fine della guerra, il campo di Ferramonti è stato chiuso e dimenticato per molti anni. Solo dopo la fine degli anni '80, grazie all'impegno di un gruppo di sopravvissuti e di studiosi, il campo è stato riscoperto e valorizzato come luogo di memoria. Oggi è possibile visitare il sito e il museo che racconta la storia del campo e dei suoi prigionieri. Il campo di Ferramonti rappresenta un importante simbolo di resistenza e umanità in un periodo storico segnato dalla barbarie e dalla violenza. La sua memoria ci invita a riflettere sulla necessità di preservare la pace e la dignità umana, e di combattere ogni forma di discriminazione e intolleranza.

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