LAMEZIA RICORDA I NETTURBINI UCCISI DALLA ‘NDRANGHETA

A 23 anni dalla loro uccisione, l’amministrazione comunale di Lamezia, insieme ai familiari delle vittime e all’ associazione Libera, ricorda i due giovani operatori ecologici barbaramente uccisi dalla ‘ndrangheta
24 maggio 2014
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LAMEZIA TERMA - In testa al corteo il sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza,  i familiari delle vittime e i responsabili dell'associazione Libera. Insieme per ricordare  Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano, i due giovani netturbini "barbaramente uccisi - è detto in un comunicato dell'ente - in un agguato mafioso avvenuto il 24 maggio 1991". L'Amministrazione ha deposto dei cuscini di fiori ai piedi della lapide posta sul luogo dell'uccisione avvenuta nel quartiere Miraglia dove l'Amministrazione nel 2010 ha voluto una targa commemorativa in ricordo delle vittime del feroce omicidio e successivamente nei pressi della sede del Palazzo comunale di corso Numistrano in cui è presente un'altra lapide commemorativa dei due netturbini. "In questi lunghi 23 anni - è scritto nella  nota - i familiari di Cristiano e Tramonte hanno coltivato il ricordo dei loro congiunti e hanno aspettato invano giustizia. Accanto a loro, alcune persone di buona volontà e di grande sensibilità hanno tenuta viva la memoria collettiva. Ancora oggi, è necessario impegnarsi insieme a loro perché tutti sappiano cosa è successo, quale grado di barbarie raggiunge la mafia, quale dolore rechi con sé la cultura della violenza. Nell'occasione Libera Catanzaro darà nel mese di giugno una borsa di studio a loro dedicata".

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