Covid, l'associazione Il Campo: «In un mese 70 morti e terapie intensive sature»

L'associazione chiede che la guida della sanità calabrese sia scelta al di fuori di cordate di potere

16 novembre 2020
19:44

Sono davvero allarmanti i dati sulla sanità aggiornati e pubblicati oggi sul sito dell’Associazione Il Campo (v. sito www.associazioneilcampo.com).

I grafici su contagi, terapie intensive e decessi spiegano le ragioni di fondo per le quali il Governo giustamente ha indicato la Calabria come zona rossa, con buona pace di coloro che avevano addirittura manifestato contro tale decisione.


Noi, che lottiamo da tempo per i diritti di tutti i cittadini e per la indispensabile coesione tra Nord e Sud, soffriamo ogni giorno la descrizione e la discussione lacerante sulle condizioni oggettivamente gravi della nostra regione. Adesso il Commissario Zuccateli si è dimesso.


«Facciamo appello a superare altre oscillazioni politiche e tifoserie perverse - afferma Giuseppe Soriero, presidente dell’Associazione culturale – che hanno impazzato prima sulla zona rossa, poi sul vecchio Commissario Cotticelli, poi sul sostituto Zuccatelli e ora addirittura sul possibile impegno di una figura prestigiosa come Gino Strada».
Vincenzo Gallo, appassionato di studi statistici ed economici, evidenzia che «in un mese, dal 15 ottobre al 15 novembre, i decessi sono più di 70 e in un solo giorno le terapie intensive sono passate da 26 a 41, con un ritmo allarmante».


«Giacché le persone in isolamento domiciliare sono passate in un mese da 805 a 6656. A nulla serve il vergognoso rimbalzo di responsabilità su errori documentati che hanno massacrato il diritto alla salute di tanti cittadini».

«Se lo Stato ha indugiato troppo nell’utilizzo di figure commissariali, la Regione Calabria non ha certo brillato in competenze tali da indurre al superamento della gestione straordinaria».

Perché in alcuni gangli delicati dell’attività sanitaria regionale alcuni incarichi sembrano inamovibili? A quali logiche palesi e occulte rispondono?

«Si vuole o no recidere subito atteggiamenti di copertura verso quella gestione mafio-massonica” della sanità calabrese descritta bene dalla Magistratura ed evocata sulla stampa?

Oggi non ci sono più alibi: tante sono le risorse finanziarie finora inutilizzate e tante le nuove disponibilità dello Stato. È il momento d’impegnare una personalità di grande levatura scientifica e umana, estraneo alle logiche delle solite cordate di potere».

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