La Cigl insiste: Oliverio non guidi la sanità

Il sindacato chiede al governatore Oliverio di rinunciare al ruolo di commissario alla sanità, ricetta già fallita con la giunta Scopelliti.
di redazione
14 dicembre 2014
14:45

La missione in Calabria del commissario Pezzi sta per finire. Oliverio ha già comunicato di voler riprendere  il controllo del settore, per portare la Regione fuori dall'emergenza. Per la Cigl si tratta però di una scelta sbagliata.
"Oliverio eviti di premere per farsi nominare commissario alla Sanità. Occorre cercare nuove strade, e non seguire quelle vecchie e già fallite - si legge nella nota della Cigl - le pressioni sono un errore politico, che gli consigliamo di non fare".


"Il commissariamento dei presidenti delle regioni in regimi di piano di rientro non ha dato buoni risultati, men che meno in Calabria, dove la politica del presidente Scopelliti ha aggravato notevolmente i già difficili problemi finanziari e di efficienza della sanità calabrese. Il vero elemento di discontinuità – proseguono i sindacati – sta nel mettere fuori la politica dalla gestione della sanità, e in alcune aree e servizi, anche la criminalità. Il presidente Oliverio, pertanto, dovrebbe rivendicare con forza maggiori poteri di indirizzo, battersi per il merito e la valorizzazione professionale di tutte le competenze, coinvolgere i cittadini, cambiare radicalmente le linee del piano di rientro portato avanti dal presidente Scopelliti, destinare risorse anche comunitarie agli investimenti tecnologici per la modernizzazione e l'efficienza sanitaria, garantire i livelli essenziali, contrastare la migrazione sanitaria passiva verso le regioni del Nord".



"Ma – continuano Cgil e Cgil Fp – bisogna affidare la gestione a un commissario tecnico che sia capace di coinvolgere e creare ampio consenso sulle scelte che il presidente realizza. Sottrarre la sanità allo scontro politico, e la sostituzione di vecchie lobby con nuove lobby, è fondamentale per aprire una pagina nuova della sanità e della cura in Calabria. D'altra parte il generale Pezzi può essere un elemento di garanzia e di esperienza in questo senso. D'altronde i nomi che circolavano in ambito di centro sinistra, prima della nomina del genera Pezzi, non erano tra i più qualificati e significativi per garantire discontinuità e qualità per la sanità calabrese. Tutti dobbiamo misurarci con questa sfida, tutti dobbiamo cambiare. Noi ci stiamo provando e ci proveremo. Ora tocca al presidente imboccare una strada nuova e coraggiosa".

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