Commissioni: verso l'accordo nella maggioranza. Bova all'anti-'ndrangheta

Il Consiglio regionale continua a non essere al completo. Dopo un anno dalle elezioni regionali, il quadro delle Commissioni non è stato definito.
di Riccardo Tripepi
2 ottobre 2015
08:09

Mancano all’appello la Commissione speciale di vigilanza e quella antindrangheta che non sono state ancora istituite. Anche durante l’ultima seduta di Consiglio regionale si è registrato un nulla di fatto, tanto che il capogruppo del Pd Sebi Romeo è stato costretto a chiedere un nuovo rinvio. In casa centrosinistra e Pd le acque si mantengono molto agitate in attesa del vertice che sabato dovrebbe svolgersi a Lamezia, per come convocato da Ernesto Magorno. Proprio il segretario del Pd è finito in questi ultimi giorni nel mirino degli uomini della Oliverio presidente che si sono rivolti a lui per ottenere un allargamento del vertice anche alle altre forze di maggioranza. Un appello che, almeno per il momento, è rimasto inascoltato. Evidente è sembrata a tutti la regia oliveriana degli attacchi, frutto del rapporto sempre più teso che ci sarebbe tra il governatore e il segretario del Pd.
In questo contesto Romeo e gli altri stanno lavorando ad un accordo per poter completare l’organigramma di palazzo Campanella. Sicura rimane l’assegnazione, come da radicata prassi istituzionale, della Commissione di Vigilanza alle opposizioni che eleggeranno alla sua presidenza il forzista Ennio Morrone. Le ultime indiscrezioni da palazzo fanno poi filtrare un possibile accordo Pd che dovrebbe portare Arturo Bova alla presidenza dell’Antindrangheta. La presidenza era ambita anche da Mimmetto Battaglia che, però, dovrebbe avere in carico la gestione della neonata Conferenza permanente per il coordinamento delle politiche nell’Area dello Stretto.  Questo passaggio potrebbe rasserenare il quadro e consentire un altro avvicendamento nella IV Commissione “Ambiente”, la cui guida è stata lasciata sguarnita da Nicola Irto, nel frattempo eletto presidente del Consiglio regionale. Al suo posto potrebbe essere eletto in Commissione come componente l’ex presidente dell’Assemblea regionale Tonino Scalzo. Poi toccherà allo stesso organismo nel corso della sua prossima riunione procedere all’elezione del nuovo presidente che dovrebbe essere proprio Scalzo. Questo l’accordo di massima al quale si sta lavorando in questi giorni e che potrebbe consentire lo sblocco dello stallo istituzionale in cui è nuovamente finito palazzo Campanella. Una situazione di stasi dalla quale vuole uscire al più presto anche il presidente Irto che sta tentando di dare alla sua gestione un piglio nuovo, a partire dalla trasparenza (assicurata con lo streaming delle sedute e la pubblicazione on-line dei redditi di consiglieri e assessori) e da una bella scrollata alla burocrazia del palazzo che dovrebbe essere garantita dall’appena avviata rotazione dei dirigenti. 

Giornalista
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