Crotone, la denuncia dei consiglieri di minoranza: «Bavaglio su Antica Kroton»

VIDEO | L’opposizione torna sulla mancata discussione in Consiglio comunale della mozione sull'accesso agli atti della rimodulazione del progetto: «Hanno ucciso la democrazia»

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di Francesca Caiazzo
3 maggio 2021
20:00

«La mozione andava discussa e poi, semmai, respinta». Non si placano le polemiche dopo l’animosa seduta del Consiglio comunale di venerdì 30 aprile, durante la quale è stata cancellata - a seguito di una pregiudiziale votata dalla maggioranza - la discussione del primo punto all’ordine del giorno, ovvero una mozione presentata dal consigliere Fabrizio Meo (Città Libera) sul diniego ricevuto alla sua richiesta di accesso agli atti sulla rimodulazione del progetto Antica Kroton. In quella sede, i consiglieri di minoranza avevano abbandonato l’aula per protesta e domenica hanno voluto incontrare la stampa per spiegare le loro ragioni.

Lo sfogo di Meo

Meo è un fiume in piena: carte alla mano, ripercorre l’iter che ha portato alla presentazione della mozione in Consiglio, sottolineando che in Commissione Cultura (che lui stesso presiede) il documento aveva ottenuto approvazione unanime, per poi essere regolarmente inserito tra i punti all’ordine del giorno della seduta di venerdì. La discussione però non c’è stata perché, nella pregiudiziale presentata dal consigliere Domenico Lo Guarro, sono stati evidenziati rilievi di inammissibilità.


«È assolutamente certo e documentato che ci si possa rivolgere al Consiglio comunale nel caso in cui ci si un diniego rispetto ad una richiesta di accesso agli atti» spiega Meo, che smentisce anche di aver richiesto, tramite la mozione, un procedimento disciplinare nei confronti della dirigente del settore. «Ma stiamo scherzando? Il Consiglio comunale non può parlare della violazione delle prerogative del Consiglio stesso ed esprimere un giudizio di valore su un iter (relativo alla rimodulazione del progetto Antica Kroton, ndr) che abbiamo ritenuto viziato?».

«La morte della democrazia»

La presa di posizione dei consiglieri di minoranza su quanto accaduto venerdì pomeriggio in sala consiliare è durissima: «Quel giorno – commenta Marisa Luana Cavallo (Lega) - è morta la democrazia: hanno silenziato un Consiglio comunale su un argomento fondamentale come è il progetto di Antica Kroton».

Dello stesso avviso anche Antonio Manica (Forza Italia): «Cancellare un punto all’ordine del giorno che era stato approvato dalla conferenza dei capigruppo, in base a una interpretazione assolutamente errata del regolamento comunale è un atto gravissimo. Non vogliamo che possa diventare un pericoloso precedente».

«Presidente del Consiglio non è imparziale»

Insomma, i consiglieri comunali di minoranza da una parte lamentano la mancata discussione della mozione in aula, dall’altra l’impossibilità di confrontarsi sulla rimodulazione del progetto Antica Kroton: «Chiediamo al sindaco, che in questo momento è sordo su diverse cose, un confronto democratico per convenire sulle scelte che poi contribuiranno al futuro – roseo o plumbeo – della città» aggiunge Danilo Arcuri (Crotone città di tutti).

Dito puntato anche contro il presidente del Consiglio, Giovanni Greco, che non consentendo la discussione della mozione «ha commesso un grave errore, facendo venir meno la sua imparzialità e non rendendosi garante, come prevede la sua funzione, dello stesso Consiglio comunale» osserva Mario Megna (Santelli Presidente), presidente della Commissione Trasparenza. Gli fa eco, Enrico Pedace (Consenso), che ne torna a chiedere le dimissioni.

Alla conferenza stampa hanno preso parte anche i consiglieri Antonio Megna, Fabio Manica, Andrea Tesoriere, Giuseppe Fiorino e Andrea Devona.

Giornalista
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