La proposta

Consiglio regionale, slitta la riforma delle commissioni: malumori in Forza Italia per la rimodulazione delle competenze

VIDEO | Riunione lampo questa mattina: il presidente Mattiani ha rinviato l’approvazione. Straface e Gentile sarebbero scontente della sottrazione di materie agli organismi da loro presieduti, ma dal centrodestra assicurano: andrà in porto già nella prossima seduta

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di Claudio Labate
5 ottobre 2023
16:03

È durata meno di dieci minuti la seduta della V commissione Riforme chiamata questa mattina a discutere una proposta di provvedimento amministrativo firmato da tutti i capigruppo che – si legge nella relazione tecnica - si rende necessaria al fine di meglio organizzare ed ottimizzare il lavoro delle commissioni consiliari, cuore pulsante dell’attività legislativa della Regione Calabria.

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In altre parole ci sarà una rimodulazione delle competenze degli organismi consiliari. Una necessità certamente avvertita dalle opposizioni - che spesso e volentieri hanno rimproverato alla maggioranza il ritardo con cui vengono esaminate le proposte di legge provenienti dalla minoranza - unita alla richiesta formulata nella conferenza dei capigruppo affinché a metà mandato si sviluppi un ragionamento complessivo sul funzionamento delle stesse commissioni.


Ma la rimodulazione appare necessaria anche all’interno della maggioranza, dove per primo l’azzurro Giuseppe Mattiani, avrebbe in qualche modo sollevato il problema delle competenze troppo scarne assegnate proprio alla V commissione che presiede, chiedendo una modifica sostanziale e quindi un potenziamento oppure un turnover nelle presidenze delle commissioni stesse.

Da questo punto di vista sembra non l’abbiano presa proprio bene le due pasionarie di Forza Italia che presiedono la terza commissione Sanità e la sesta Agricoltura, rispettivamente Pasqualina Straface e Katia Gentile.

In base alla proposta di modifica, infatti, le materie “istruzione, attività culturali e formative”, attualmente di competenza della terza commissione, saranno attribuite alla quinta, così come le materie “sport e politiche giovanili”, attualmente di competenza della sesta commissione. Mentre, le riforme, ad oggi spettanti alla quinta commissione, saranno demandate alla prima, presieduta dalla meloniana Luciana de Francesco.

Lo svuotamento della terza e della sesta commissione, sarebbe stato quindi mal digerito dalla Straface, fedelissima di Roberto Occhiuto e dalla Gentile che pure rivendica da sempre il grande lavoro svolto dalla sua commissione in ordine soprattutto alla riforma dei Consorzi di bonifica. Entrambe avrebbero evidentemente preferito una gratificazione, mentre si ritrovano a fare i conti con una sottrazione di materie in capo agli organismi consiliari presieduti.

«Rimoduliamo le commissioni perché ce ne sono di più corpose e a volte staccate l’una dall’altra – ha detto Mattiani raggiunto telefonicamente -. La commissione Sanità per esempio non va legata alla cultura, anche perché la questione sanitaria è di grande importanza ed è giusto che ci si focalizzi solo su quella. Insomma proviamo a dare omogeneità agli organismi consiliari».  

Una partita insomma tutta interna alle presidenze targate Forza Italia, in cui i partiti della coalizione diventano arbitri, quasi disinteressati. Anche se da ambienti qualificati di centrodestra assicurano che la riforma sarà portata a compimento già nella prossima seduta.

Del resto oggi la sospensione è arrivata dopo i rilievi mossi dall'avvocato Annamaria Ferrara del settore Assistenza giuridica. «Si tratta di meri accorgimenti, di battitura del testo, e nulla più – aggiunge Mattiani -. Siamo scrupolosi e vogliamo portare in aula una legge perfetta».

Per questo il presidente ha aperto i termini per la presentazione degli eventuali emendamenti, fissando la nuova seduta al prossimo 12 ottobre.

Da parte sua Mattiani esclude ci siano in atto contestazioni o proteste, non negando però che qualche discussione iniziale ci sia stata: «Vuol dire che il testo è stato ben scritto – sottolinea l’esponente azzurro - e infatti è stato firmato dal capogruppo di Forza Italia, il che significa che non esistono mal di pancia tra i consiglieri».

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