Leonardi e il laqualunquismo calabro

Si ritira dalla corsa a sindaco di Platì. E qualcuno ne gode
6 maggio 2016
17:20

I ghigni e le battute ironiche che hanno accolto il ritiro di Anna Rita Leonardi dalla corsa a sindaco di Platì, la dicono lunga su quanto questa candidatura fosse indigesta ai più. Probabilmente la Leonardi, quando ha avuto la pensata di provare a vincere le elezioni a Platì pensava di doversi misurare e confrontare con la mentalità chiusa di una zona in cui la 'ndrangheta conserva ancora i tratti caratteristici delle sue origini, molto lontana dai colletti bianchi che oggi ne sono invece un tratto distintivo. Insomma, la Leonardi avrà messo in conto di dover fare i conti, al massimo, "solo" con la 'ndrangheta. In maniera del tutto incosciente e, chissà, magari anche sopravvalutandosi un po', la Leonardi ha deciso quasi un anno fa di annunciare la sua candidatura a sindaco di Platì. Quello che è successo in un anno lo abbiamo in parte sintetizzato non più tardi di una settimana fa. E proprio in quell'articolo scrivevamo di un diffuso sessismo nei suoi confronti. Ci sbagliavamo. O meglio, avevamo semplificato troppo il problema. Perché dalla notizia del suo passo indietro, per il quale aspettiamo comunque una spiegazione più esaustiva, stiamo assistendo ad un sarcastico moto d'opinione nei suoi confronti, che tocca paradossalmente le vette più velenose proprio nella parte calabrese del suo partito. Ed è curioso come a parlare, a commentare e darsi di gomito sia gente che quasi mai, quando hanno arrestato i cento e passa indagati del Pd, ha proferito parola. Abbastanza sconfortante. Ora, magari Anna Rita Leonardi sarà una che si sente una predestinata e che si era messa in testa di far la sfilata a Platì. Oppure è solo un'arrivista che chissà cosa vuole fare. Non lo sappiamo, io almeno non la conosco e non posso confermare né smentire. Ma alla fine, agli atti dei fatti certi, c'è solo che aveva intenzione di candidarsi in un piccolo paesino della parte jonica del reggino. Ma questa è una regione in cui, sempre di più, bisogna mettersi in testa che se vuoi stare tranquillo, non devi fare niente. E quindi è il caso di dire ad Anna Rita Leonardi, parafrasando Cetto Laqualunque, una cosa sola: "a prossima vota, fatti i cazzi toi."

 


Giacomo Losi

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