Bullismo, cyberbullismo e rischi della rete: un minore su due è vittima di reati. Una sfida ancora da vincere

Costruire una grande rete (ri)educativa per arginare il fenomeno – crescente – dei reati legati ai minori. E sensibilizzare il più possibile le famiglie a tenere alta l’attenzione sui rischi legati a un utilizzo scorretto dei media. A Dentro la Notizia, oggi, è tornato d’attualità il tema del bullismo e del cyberbullismo. Un’attualità determinata dai recenti fatti di cronaca che hanno fatto registrare aggressioni tra studenti sfociate in accoltellamenti. Un'emergenza sociale che non può restare inevasa. E così, ospiti del format condotto da Pier Paolo Cambareri, si sono confrontati sul tema i protagonisti dell’Academy Tour, un progetto partito in Calabria e messo in campo con il contributo del coordinamento dei Corecom italiani. In collegamento con l’inviato Nico De Luca, l’avvocato e criminologo Fulvio Scarpino (che è anche presidente Corecom Calabria), collegati via Skype la giornalista Carola Barbato (presidente Corecom Campania) e il docente universitario Antonio Viscomi, delegato dal rettore dell’Unicz “Magna Graecia” a seguire il progetto dell’Academy.

I dati forniti da Scarpino sono spaventosi: ogni giorno, in Italia, un minore su due è vittima di un reato riconducibile al bullismo o al cyberbullismo. E allora, bisogna andare nelle scuole e sensibilizzare le famiglie a cogliere i segnali di disagio prima che sia troppo tardi. Del resto, l’aumento dei casi rilevati registra un incremento del 75 per cento annuo. Numeri da rabbrividire. Ma da dove nasce tutto ciò? Anche dallo scorretto ricorso ai media e agli smartphone in particolare. Le nuove generazioni, ha rilevato Scapino, sono molto avanti rispetto alle precedenti. Ma sono anche molto più fragili. E allora è proprio su questi aspetti che bisogna intervenire per creare una rete che consenta di "riallineare" i giovani e non solo all’utilizzo corretto degli strumenti interattivi. Ecco, dunque, il coinvolgimento anche delle università che possono rivestire un ruolo di mediazione importante, oltre a fornire specialisti (psicologi e psichiatri) all’Academy per accompagnare i percorsi che verranno illustrati.

Il progetto, nato in Calabria, a breve inizierà il suo viaggio partendo proprio dalla Campania. Ecco, dunque, la presenza di Carola Barbato che ha offerto lo spaccato della realtà in cui vive e opera. Una realtà che, replicata in altre parti d’Italia, restituisce il quadro della situazione e l’emergenza del momento. Una emergenza da contrastare attraverso un nuovo approccio all’educazione sentimentale (non sessuale) dei giovani: la chiave, così come evidenziato da Viscomi, resta quella di imparare a governare i sentimenti e trasferire ai giovani i mezzi per accostarsi al confronto con famiglie, istituzioni, adulti in maniera corretta.

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