Oliverio contro il commissariamento: «Ha indebolito il sistema sanitario»

Il presidente della Regione parlando all’ospedale “Beato Angelo” di Acri: «Tagliate risorse destinate ai laboratori privati che operano in sinergia con le strutture pubbliche. A rischio 3 mila dipendenti»
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di Redazione
28 aprile 2018
09:41
Il presidente Mario Oliverio
Il presidente Mario Oliverio

«Per ricostruire un sistema sanitario in Calabria degno di questo nome bisogna rimuovere definitivamente l'istituto del Commissario e dotare il nostro territorio di servizi di base efficaci ed efficienti, capaci di rispondere ai bisogni e alle esigenze dei cittadini». Lo ha detto il presidente della Regione, Mario Oliverio, parlando all'ospedale "Beato Angelo" di Acri dove sono stati inaugurati due nuovi importanti servizi sanitari: la risonanza magnetica e l'ambulatorio oncologico.

Verso il licenziamento 3mila persone

«Dal 2010 ad oggi - ha sottolineato il governatore - la gestione commissariale, che avrebbe dovuto supplire alla inefficienza della Regione per ricostruire la sanita' in Calabria, ha inferto una serie di colpi durissimi che hanno ulteriormente indebolito il nostro sistema sanitario, provocando una serie di conseguenze negative che pesano sulle tasche e sulla salute dei cittadini calabresi. L'ultimo provvedimento assunto in questo senso dal Commissario - ha detto Oliverio - riguarda il taglio unilaterale e indiscriminato delle risorse destinate ai laboratori privati che operano in sinergia con le strutture pubbliche. Cio' comporterà, se non ci saranno i dovuti correttivi, il licenziamento di 3000 persone e l'ulteriore spoliazione dei servizi sanitari a disposizione dei cittadini. E' una situazione intollerabile che non puo' essere assolutamente accettata! Per quanto mi riguarda continuero' a battermi e a lottare perche' si metta definitivamente la parola "fine" ad una gestione commissariale che in questi anni ha prodotto soltanto risultati negativi. Questa e' l'unica condizione necessaria affinche' si possa riscostruire in Calabria un sistema sanitario degno di questo nome, capace di rispondere al bisogno e alla domanda di salute che proviene dai nostri territori. Nessuno di noi - ha aggiunto - ha mai pensato che in comuni delle nostre aree interne come Acri si potessero offrire servizi di altissima specialistica. L'alternativa a cio', pero', non puo' essere il depauperamento totale e la spoliazione del territorio. I cittadini devono avere la prossimità delle prestazioni che, tra l'altro, comportano anche il decongestionamento degli ospedali hub o spoke, l'intasamento dei pronto soccorsi, le lunghe e interminabili liste d'attesa». (Agi)


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