L’analisi

Prima Minenna, adesso l’arresto di Medaglia: la sfortuna (e l’ossessione) di Occhiuto per le nomine

Il neo commissario dell’Arpacal non ha fatto in tempo neppure a prendere servizio che è finito agli arresti domiciliari. Ma bastava una veloce ricerca sul web per capire che non era la persona giusta. Inoltre il governatore ha ignorato la short list regionale pubblicata appena un anno fa con 25 possibili dirigenti

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di Massimo Clausi
16 ottobre 2023
14:27
Il presidente Occhiuto nel suo ufficio alla Cittadella regionale
Il presidente Occhiuto nel suo ufficio alla Cittadella regionale

Rischia di essere la nomina più veloce nella storia del regionalismo calabrese quella di Carlo Maria Medaglia. Il manager romano, nominato solo una manciata di giorni fa dal presidente Roberto Occhiuto alla guida di Arpacal, stamattina è stato posto ai domiciliari su ordine della Procura di Roma.

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La nomina era stata formalizzata dalla giunta lo scorso 13 ottobre, il manager quindi non aveva ancora preso possesso del suo ufficio. Il problema è capire i criteri per i quali Occhiuto ha scelto proprio Medaglia. Lo scriviamo perché l’inchiesta sull’ateneo Link sui presunti falsi progetti di ricerca per non pagare le tasse è datata luglio 2020. In particolare era il 13 luglio quando le Fiamme Gialle hanno eseguito una serie di perquisizioni e acquisizioni di atti presso la sede dell’ateneo. Già da allora Medaglia, insieme ad altre tredici persone, era finito sul registro degli indagati.


Questa mattina l’arresto di Carlo Maria Medaglia, fino al 2020 docente, prorettore e direttore del Dipartimento alla ricerca dell’ateneo – già capo della segreteria tecnica dell’ex ministro all’Ambiente Gianluca Galletti – e di una sua collaboratrice. Per Medaglia e la sua collaboratrice i pm hanno anche disposto la confisca di conti correnti e beni per il valore totale di 24 milioni di euro, equivalente al profitto della presunta frode incentrata su una serie di corsi fantasma. Tra gli indagati il fondatore ed ex presidente della Link, il novantenne ex ministro democristiano Vincenzo Scotti.

Abbiamo già scritto che probabilmente proprio Galletti è stato il “gancio” fra Medaglia e Occhiuto visto che anche l’attuale presidente della giunta regionale della Calabria ha fatto parte della segreteria tecnica di Galletti quando questi era Sottosegretario all’Istruzione. Il rapporto fra Galletti e Occhiuto è difatti antico, risale ai tempi dell’Udc e i due hanno anche diviso un appartamento a Roma nel periodo in cui erano parlamentari.

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Detto questo restano i dubbi sulla scelta del manager, visto che bastava digitare su Google il nome di Medaglia per venire a conoscenza di questo incidente giudiziario che oggi è esploso. Non solo. Il dubbio più grande è un altro: perché Occhiuto continua a nominare commissari all’Arpacal?

Lo diciamo perché la giunta aveva pubblicato una manifestazione d’interessi per individuare possibili candidati al ruolo di direttore generale dell’Agenzia. Il bando era stato pubblicato 12 agosto 2022 ma poi erano stati riaperti i termini, con scadenza al 15 ottobre. La commissione aveva completato i suoi lavori il 5 dicembre dello scorso anno individuando 25 candidati considerati idonei. Però Occhiuto di questa short list se ne è infischiato e ha nominato commissari prima il generale Emilio Errigo, durato in carica poco più di quattro mesi, adesso Medaglia che non ha fatto nemmeno in tempo a prendere possesso dell’ufficio. Ma perché insistere con i commissari quando si ha a disposizione un elenco di ben 25 persone che hanno i requisiti per dare stabilità amministrativa all’agenzia? Fra questi ci sono ottimi professionisti, anche calabresi, certamente lontani da ogni sospetto. Invece Occhiuto ha voluto insistere con i commissari e si è fatto male.

Le cose allora sono due: o Occhiuto è molto sfortunato oppure le nomine vengono effettuate con troppa leggerezza. Abbiamo infatti detto che sarebbe bastato digitare su internet il nome del manager per venire a conoscenza dell’inchiesta. Purtroppo non è la prima volta che accade. Uno scivolone simile si è avuto anche con l’assessore regionale Marcello Minenna. Questi era stato sospeso in giugno dal suo ruolo perché posto ai domiciliari dalla Procura di Forlì per una inchiesta sull’acquisto di mascherine quando era capo dell’agenzia delle dogane. Anche in questo caso di come Minenna ha interpretato il suo ruolo all’Agenzia delle Dogane erano pieni i giornali.

Il 7 luglio scorso Minenna è stato scarcerato e da allora è formalmente tornato in giunta. Pur facendo segnalare pochissime presenze, Minenna è stato per qualche mese in una sorta di limbo burocratico, poi nel settembre scorso Occhiuto gli ha assegnato deleghe molto delicate come Economia e Finanza. Ma ancora di lui si hanno davvero poche tracce.

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Insomma le nomine stanno creando più di un imbarazzo al presidente perché se é vero che queste vicende giudiziarie non riguardano direttamente la Calabria, finiscono inevitabilmente per gettare disdoro sulla nostra regione. Sarebbe auspicabile quindi una riflessione più attenta sulle nomine, o al massimo consultare internet prima di procedere, anche al fine di evitare note imbarazzanti come quella che hanno dovuto diramare in tutta fretta dalla Cittadella per dire che Medaglia non si è nemmeno avvicinato ad Arpacal. Ma è evidente che è solo un caso. Il suo arresto sarebbe potuto avvenire fra qualche settimana. Restano i dubbi sui motivi di questa nomina e, in generale, sull’attenzione che viene prestata in diverse nomine effettuate dalla Cittadella.

Giornalista
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