Psa Sibaritide, Dima: «Ogni decisione spetterà al nuovo governo di Corigliano-Rossano» - VIDEO

Il Piano strutturale associato è uno strumento che deve continuare ad essere una prerogativa del territorio e della nuova Città . È quanto ribadisce l'ex deputato
di Marco  Lefosse
4 maggio 2018
13:48

Il Piano strutturale associato è uno strumento che deve continuare ad essere una prerogativa del territorio e della nuova Città Corigliano-Rossano in mano ai cittadini. È quanto ribadisce Giovanni Dima. L’ex parlamentare e assessore regionale del centro destra, tra i sostenitori della prim’ora della fusione, non ha dubbi e, così come ribadito da più parti nell’agone politico della “neapolis”, chiede anche lui al Commissario prefettizio Bagnato di soprassedere all’approvazione del Piano.

«Psa strumento funzionale alla nuova Città Corigliano-Rossano»

«Il Psa – dice Dima - è uno strumento per il territorio e quindi deve essere anche uno strumento funzionale alla realtà che si sta costruendo. È chiaro che debba essere fatto un nuovo studio, quantomeno nelle more di Corigliano-Rossano, perché esiste ed è concreto un nuovo assetto amministrativo, derivante dalla fusione, che non può non essere tenuto in considerazione». Insomma, una rivisitazione che si ritiene opportuna non tanto per le logiche di governo, quanto per consentire – domani – alla nuova città di non ritrovarsi a confrontare con un piano babelico e non omogeneo. Infatti, quando partì la programmazione del PSA della Sibaritide (una delle prime e sperimentali in Calabria), nel lontano 2006, nessuno immaginava – probabilmente nemmeno le più rosee aspettative - che, arrivati ad oggi, questo strumento si potesse trovare ad interfacciarsi con la realtà della città unica.


Nel 2006 nessuno immaginava che si sarebbe arrivati alla fusione dei due comuni

«Un conto – aggiunge Dima - è lavorare su cinque comuni (Corigliano, Rossano, Cassano jonio, Crosia e Calopezzati), con esigenze diverse, un conto è ragionare con un territorio che nel frattempo ha visto nascere la terza realtà urbana più grande della Calabria che, nel contesto del PSA, rappresenta l’80 percento della popolazione interessata e con 350km quadrati di territorio». Nessuno, quindi, può far finta di niente. Nemmeno il commissario prefettizio che amministra straordinariamente il comune, al quale è demandato il ruolo della responsabilità.


Vedremo cosa accadrà da qui ai prossimi giorni, atteso che buona parte delle forze politiche cittadine hanno già espresso grandi riserve sull’approvazione tout court del Piano.

 

Giornalista
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