Recovery, secondo Forza Italia il piano per il Sud vale 22 punti di Pil in più

I vertici di Fi riuniti a Roma esultano per i 204 miliardi di euro destinati al Mezzogiorno. Conferenza stampa alla presenza di Tajani, Bernini, Cattaneo e dei calabresi Occhiuto e Cannizzaro

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di Riccardo Tripepi
28 aprile 2021
14:11

Forza Italia celebra il successo ottenuto con i finanziamenti per il Sud inseriti nel Pnrr con una conferenza stampa in streaming dalla sede nazionale del partito di San Lorenzo in Lucina a Roma.

L’incontro è stato presieduto da Antonio Tajani, alla presenza dei capigruppo alla Camera e al Senato, Roberto Occhiuto e Annamaria Bernini, del neo responsabile nazionale per il Sud Francesco Cannizzaro e dal responsabile nazionale dei Dipartimenti Alessandro Cattaneo.


Il vicepresidente Tajani ha sottolineato il «ruolo fondamentale di Forza Italia per ottenere i finanziamenti per il Sud grazie all’impegno attivo del ministro Mara Carfagna. Una politica per il Sud non è contro il centro o il Nord – ha spiegato Tajani - perché la crescita del Sud significa crescita per l’intero Paese. Abbiamo nominato di concerto con il ministro Berlusconi un nuovo responsabile nazionale per il Mezzogiorno individuato in Francesco Cannizzaro e continuiamo a chiedere che si debba fare il ponte sullo Stretto per far passare l’alta velocità anche sul ponte e dare un vero impulso al turismo».

Tajani ha anche rivolto un pensiero alla presidente della Regione Calabria Jole Santelli «che sarà sostituita da Roberto Occhiuto che vincerà le prossime elezioni e proseguirà nel suo lavoro. Gli investimenti per le Regioni del Sud servono a tagliare l’erba sotto i piedi alla malavita organizzata».

Gli azzurri hanno rivendicato l’aumento dei fondi per il Mezzogiorno contenuti nel Recovery Plan passati dal 34% al 40% per un totale di 204 miliardi.

«L’impatto del Pnrr – ha affermato Francesco Cannizzaro – porterà ad avere un aumento del Pil del 22,4% al Sud rispetto al 15% a livello nazionale». Cannizzaro ha poi sottolineato l’importanza dei 600 milioni per le Zes e dei 300 milioni destinati ai beni confiscati. «Con questi ultimi – ha detto - daremo una grande mano ai sindaci che si ritrovano beni conferiti dall’Agenzia Nazionale ma senza la possibilità di poterli valorizzare. Bene l’arrivo della vera alta velocità e seppure non è stato inserito nel piano il Ponte non rinunciamo alla battaglia che interessa l’intera Europa. Spero infine che la pandemia possa servire a riformare la sanità nel Mezzogiorno e fare uscire Calabria e Molise dal commissariamento. Nella giusta direzione per riassorbire il debito sanitario va l’emendamento presentato da Roberto Occhiuto alla legge di bilancio».

Annamaria Bernini si è dichiarata «molto soddisfatta per il lavoro svolto da deputati e senatori e anche da Francesco Cannizzaro che ha già velocizzato le nostre proposte per il Sud e molte di queste le troviamo all’interno del Recovery grazie anche al lavoro dei nostri ministri e di Mara Carfagna. Avremo finalmente un Sud infrastrutturato e moderno che servirà allo sviluppo per l’intero Paese. Infrastrutture vere come vera deve essere l’alta velocità come ha richiesto anche Silvio Berlusconi al premier Mario Draghi. Daremo molta attenzione alle infrastrutture portuali che devono fare grande il Paese. Fondamentale sarà poi la sburocratizzazione per potere davvero attrarre gli investimenti. E’ stato un successo ottenere il ministero per il Sud e adesso insisteremo sulla creazione di una Commissione bicamerale che possa verificare l’attuazione del Recovery».

Il capogruppo a Montecitorio Roberto Occhiuto ha evidenziato come: «Le novità e gli investimenti contenuti nel Pnrr sono l’elemento di discontinuità più evidente rispetto al governo precedente e sono frutto del lavoro di Forza Italia. Anche sull’alta velocità siamo riusciti a ottenere dei cambiamenti tramite il confronto con Draghi e facendo notare che nel piano originariamente era previsto solo un potenziamento. Vigileremo sulle riforme necessarie a tutto il Paese, ma ancora di più al Mezzogiorno, a partire da quella della burocrazia, fondamentale per riuscire a spendere le risorse disponibili e dare meno spazio alla criminalità che spesso si sostituisce allo Stato dove lo Stato non riesce ad essere presente. Avremmo preferito che il Ponte fosse inserito nel piano, ma questo non è un governo di centrodestra e sconta il pregiudizio di altra parte della maggioranza. Potremo però farlo con il fondo di coesione e la nostra battaglia di certo proseguirà. Altra battaglia da fare è quella sull’Agenzia per la Coesione e fare in modo che il governo assista i territori nell’attività di progettazione».

Giornalista
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