Strali del Pd cosentino, «La cultura non è la patacca di Alarico»

Il gruppo del Pd a Palazzo dei Bruzi sulla vicenda della stagione lirica: «Fallimento della gestione del Rendano»

di Salvatore Bruno
12 febbraio 2019
22:13
Comune di Cosenza
Comune di Cosenza

Torna sulla vicenda della mancata organizzazione della stagione lirica al Teatro di tradizione il gruppo del Pd di Palazzo dei Bruzi, per una nuova stoccata verso il sindaco di Cosenza. «Il delirio di onnipotenza unita alla propensione sistematica alla bugia è una caratteristica talmente radicata in Mario Occhiuto che gli fa trascurare anche i canoni della normale correttezza formale che ci si aspetterebbe in una risposta scritta ad un’interrogazione presentata nella sede solenne del Consiglio comunale – si legge in una nota - Peccato che stavolta, al netto dei soliti insulti alle minoranze consiliari e a tutti coloro che non sono d'accordo con lui, non ha potuto far altro che confessare il fallimento della sua politica sulla gestione del Rendano e degli altri teatri cittadini».

Incapace di utilizzare gli strumenti per finanziare la stagione

«Nella risposta alla nostra interrogazione, infatti, il sindaco confessa candidamente che la stagione lirica non si farà a Cosenza, salvo prometterla per il 2019, perché costosa e perché il numero di biglietti che si potrebbe emettere sarebbe insufficiente. Evidentemente il Sindaco ignora quella elementare legge economica che la domanda aumenta solo con l’aumento della qualità dell’offerta. Risibile poi il solito attacco alla Regione che non finanzierebbe la lirica: evidentemente la normativa Occhiuto la legge con le lenti bifocali perché altrimenti si sarebbe accorto che la legge regionale n. 19 del 2017 parla espressamente della possibilità di finanziare produzioni artistiche e anche progetti speciali. Del resto questo ed altri strumenti sono utilizzati ampiamente in altre città che, come è noto, pur non avendo la tradizione del Rendano, riescono ad organizzare stagioni liriche e produzioni teatrali degne di questo nome».


La proposta dell’orchestra stabile

«Ma scorrendo le righe della sua risposta il Sindaco ci riserva altre chicche straordinarie. Scopriamo che i teatri cittadini sono in piena attività (la città stenta ad accorgersene ma evidentemente sono tutti odiatori di professione) e che il comune pensa ad una Fondazione (peccato che Occhiuto è sindaco da appena sette anni! Evidentemente gli è mancato il tempo). Nel rispondere poi alla nostra sollecitazione circa la creazione di una Orchestra stabile e alla collaborazione con le altre istituzioni come il Conservatorio, il liceo musicale e il DAMS dell’Unical, il sindaco ci parla del concerto di capodanno che è ben altra cosa di una Orchestra stabile che, lo ricordiamo, deve essere riconosciuta ai sensi della legge 800 del 1967».

Politica culturale inconsistente

«È del tutto evidente, pertanto, che nella sua risposta, al di là del trito giochino la colpa è sempre degli altri a cui ormai non crede più nessuno, Mario Occhiuto ha confessato la totale inconsistenza della politica culturale delle sua Amministrazione. Per Mario Occhiuto cultura è qualche festa di piazza, qualche spettacolo senza grandi pretese e, soprattutto, la patacca di Alarico sulla quale è meglio stendere un velo pietoso».

Giornalista
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