Cardiochirurgia Catanzaro, Scura: ‘Nessun rischio per i cittadini’. M5s: ‘La commissione attesta il contrario’

Si è svolto questa mattina un incontro a Catanzaro tra i vertici della Regione e dell'ospedale per discutere nuovamente della situazione relativa alla Cardiochirurgia del Policlinico universitario di Catanzaro. Il commissario: ‘La struttura è in regola’. La replica del M5s: ‘Chiederemo l'audizione di Scura alla Camera’
di Redazione
9 febbraio 2016
16:44

Torna a far parlare e discutere la Cardiochirurgia del Policlinico universitario di Catanzaro, la struttura che in questi mesi è stata oggetto di molte interrogazioni dei deputati calabresi pentastellati Dalila Nesci e Paolo Parentela.


Ad intervenire questa mattina è stato il commissario ad acta per il Piano di rientro in persona, Massimo Scura che ha incontrato il commissario dell'Asp di Catanzaro Giuseppe Perri, il direttore generale del dipartimento regionale Tutela della Salute Riccardo Fatarella e il direttore generale dell'azienda sanitaria universitaria "Mater Domini" Antonio Belcastro.



Il commissario ha precisato che la Cardiochirurgia del Policlinico universitario del capoluogo non pone per i cittadini rischi di alcun genere, anzi ‘i dati sugli esiti sono migliori di molte altre cardiochirurgie’.


Anche per quanto riguarda gli aspetti amministrativi, sottolinea Scura, ‘la cardiochirurgia è perfettamente in regola secondo le strutture e i requisiti tecnico-operativi’.


Non tarda ad arrivare la replica dei parlamentari Nesci e Parentela: ‘Delle due l'una: o è falso il lavoro della commissione aziendale di Crotone per l'accreditamento, oppure il commissario Scura ha arbitrariamente delegittimato la struttura, affermando alla stampa che “dal punto di vista sostanziale la cardiochirurgia del policlinico universitario di Catanzaro è perfettamente in regola secondo le strutture e i requisiti tecnico-operativi’.


‘Ricordiamo che il verbale della commissione attesta esattamente il contrario, cioè che non ci sono i requisiti di legge, ossia mancano, tra l'altro, la terapia intensiva dedicata, il numero minimo di interventi e infermieri, la casistica degli ultimi 5 anni, l'indicazione del professionista di riabilitazione, del responsabile della sicurezza, il programma di controllo della legionellosi e i relativi risultati”.
Incalzano Dalila Nesci e Paolo Parentela: «Posto che il nostro interesse unico è la tutela della salute dei pazienti e la sicurezza di medici e infermieri d'ogni campanile e grado di coraggio, invieremo ai ministeri vigilanti e alla Procura della Repubblica il sunto che Scura ha dato ai giornalisti circa l'incontro di oggi coi dirigenti pubblici interessati, portando il caso in parlamento'.

 

 

'Il commissario – continuano i due parlamentari – si è assunto la responsabilità di dichiarare che la procedura attivata è illegittima, benché sia stata avviata dal dipartimento regionale, col tacito avallo del dg dell'Asp di Catanzaro, che per tempo non ha obiettato alcunché. O deve saltare la poltrona di Scura o quella del dg Fatarella. Non c'è cristo che tenga, dato che la sanità non è un gioco. La procedura di controllo – ricordano i due parlamentari M5s – è stata attivata perché noi avevamo riscontrato personalmente, nell'ambito dell'ispezione parlamentare del 13 luglio scorso, la mancanza della terapia intensiva dedicata nella cardiochirurgia del policlinico universitario, obbligatoria. L'ex primario, il professor Attilio Renzulli, segnalò diversi casi di decessi per infezione e gravi rischi da carenze strutturali, confermate dalla commissione. Inverosimile che oggi si sposti l'attenzione dicendo che la procedura di controllo è illegittima, così pretendendo di sanare, senza intervenire nella cardiochirurgia in questione, le gravi carenze riscontrate'.

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