La sanità da incubo calabrese nell’anno del Covid 19

I crediti delle società verso le Asp arrivano nei fondi di investimento internazionali: stasera nello speciale curato da Gaetano Pecoraro per le Iene (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Redazione
29 dicembre 2020
12:26

Una regione che divenne zona rossa, malgrado il numero dei contagi fosse inferiore a quello di altre nelle quali furono applicate misure meno restrittive, perché - spiegò il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza - «la Calabria ha un deficit strutturale in termini di sistema sanitario». Ospedali che cadono a pezzi. Senza medici e infermieri. E un debito monstre, di fatto inquantificato e forse inquantificabile, quindi insanato e forse insanabile, che però alimenterebbe a dismisura gli affari della ’ndrangheta, che troverebbe una fonte enorme di guadagno attraverso le società di factoring che acquistano i crediti che le imprese hanno verso la sanità pubblica.

Quei titoli… «strani»

Un sistema spiegato da un’inchiesta delle Iene, grazie anche alla collaborazione di Miles Johnson, giornalista del Financial Times. «Ho scoperto che esistono titoli finanziari un po’ strani», dice Johnson, il quale spiega come un titolo finanziario abbia un credit rating, ovvero una valutazione di affidabilità effettuata da una agenzia internazionale. I titoli a cui allude il cronista del Financial Times non hanno questa valutazione. Si tratterebbe di titoli provenienti da banche di investimento con sedi nei paradisi fiscali, dalla Svizzera al Lussemburgo: qui, a certi investitori internazionali, vengono proposti, in pratica, i «crediti delle società che lavorano con ospedali calabresi».


Dalla Calabria alla… Corea

Il sistema sembra complesso ma è semplice ed è lo stesso sul quale avrebbero da tempo acceso i riflettori in particolare le Direzione distrettuali antimafia di Reggio Calabria e Catanzaro. In loco c’è un broker finanziario, che acquista i crediti e li trasferisce alla banca estera, che li trasforma in bond. «Con questa magia finanziaria – spiega Johnson alla iena Gaetano Pecoraro – è possibile che un credito tra una piccola società in Calabria e un’Asp calabrese arrivi in un fondo di investimento in Lussemburgo, o in Svizzera o in Corea». E sono bond molto appetibili. Se un titolo tedesco o italiano rende lo 0,2%, quelli venduti dai broker che acquistano i crediti delle società calabresi in affari con la sanità arriverebbero al 5 o al 6%. Dice Johnson: «Dietro questi pacchetti di crediti ci sono alcune attività della ’ndrangheta». E non a caso il giornalista del Financial Times cita la Croce Rossa Putrino, ovvero l’impresa padrona del servizio ambulanze dell’ospedale di Lamezia Terme finita al centro dell’inchiesta della Dda di Catanzaro Quinta bolgia.

Sanità da incubo

Insomma, da un lato un sistema sanitario colabrodo, dall’altro chi, grazie a questo disastro, ci lucra. Uno sciacallaggio sulle spalle dei calabresi, sul quale – questa sera alle 21 nello speciale Un anno di Covid – la trasmissione Mediaset offrirà nuovi particolari. Lo annuncia, in un’intervista alla nostra redazione, l’inviato Gaetano Pecoraro, già protagonista del racconto sugli ospedali da incubo calabresi, che nel corso del 2019 finì con l’annunciare il collasso che si sarebbe registrato nel 2020, l’anno della pandemia.

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