Ospedale della Sibaritide, Bevacqua: 'Ora rivedere il piano di rientro'

Dopo il sequestro delle azioni della Tecnis, la società che avrebbe dovuto costruire l'ospedale, il consigliere regionale Bevacqua lancia l'allarme e chiede interventi seri alla politica per affrontare l'emergenza dell'area jonica
24 febbraio 2016
19:44

“Le ultime vicende della Tecnis  rafforzano le nostre preoccupazione in merito alla realizzazione  dell'ospedale della Sibaritide e ciò impone una riflessione sulla negoziazione del piano di rientro, perché l’area ionica non può rimanere per altri 5 anni abbandonata a sé stessa, senza presidio ospedaliero”.

Il consigliere regionale Mimmo Bevacqua  esprime il suo rammarico verso “chi va in giro a promettere impieghi e gratificazioni personali senza, invece, pensare a come garantire i servizi necessari al territorio”. “Da tempo - rilancia Bevacqua -  cerco di stimolare i vari livelli di responsabilità politica e istituzionale al fine di prospettare una soluzione positiva alla grave problematica, la quale necessiterebbe di un ospedale spok , con specializzazione in medicina e chirurgia: soluzione ottimale per lo Ionio, perché garantirebbe quei servizi essenziali di cui cittadini di quel territorio sono, attualmente, disgraziatamente privi”.


“In buona sostanza – continua il consigliere PD – non è più rinviabile la decisione sugli ospedali di frontiera, così come appare davvero urgente la riapertura di un pronto soccorso di 2° livello  a Trebisacce. Pronto soccorso forte, con  reparto medicina, area  chirurgica e servizi,  ma anche ambulatori delle  discipline che registrano, allo stato,  una crescente emigrazione sanitaria,  potrebbero essere la soluzione migliore per garantire, sul territorio dell’ alto Ionio cosentino, servizi di qualità e sicurezza in termini di prestazione sanitaria e di emergenza, evitando così l’esodo verso altre regioni limitrofe”.


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