Rimpallata tra Calabria e Lazio un’insegnante reggina resta senza vaccino anti Covid

VIDEO | Nonostante rientri tra le categorie a priorità vaccinale, la docente non riesce a fare l'iniezione: «Continuo a lavorare in presenza con gli studenti ma ogni mia richiesta cade nel vuoto»

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di Anna Foti
10 maggio 2021
14:18

«Ho provato a vaccinarmi, ma non mi è stata consentita la prenotazione né nel Lazio dove lavoro né in Calabria dove risiedo». Sospesa nel limbo Stefania De Gaetano, insegnante di sostegno residente a Reggio Calabria e in servizio in una scuola della provincia viterbese, ancora in attesa di capire come prenotarsi per essere vaccinata. «Io sono un insegnante di sostegno e lavoro in presenza, quindi a stretto contatto con alunni e alunne. Inoltre, per motivi familiari, e avendo a Reggio Calabria la residenza, viaggio anche con una certa regolarità. Non essere vaccinata, espone me e gli altri a rischio», spiega Stefania De Gaetano.

Rimasta imbrigliata nelle maglie di una burocrazia inefficiente e di una comunicazione confusionaria, dalla sua scuola è stata rinviata in Calabria, sua regione di residenza, per essere sottoposta alla somministrazione del siero, salvo poi non essere mai stata inserita tra i soggetti aventi diritto ad accedere al piano vaccinale in Calabria perché in servizio presso una scuola fuori Regione. Si tratta di quegli inconcludenti e spiacevoli rimpalli di responsabilità ai quali si continua ad assistere e che lasciano persone aventi diritto senza vaccino. «In Calabria, non risultando né in servizio né nelle liste inviate dalle scuole, non mi è stato permesso di prenotarmi. Stesso esito nel Lazio ma con motivi diversi, visto che lì non ho la residenza. Dal mese di marzo ad oggi ancora non ho risolto», spiega ancora Stefania De Gaetano.


Prenotazione preclusa

Lo scorso 25 marzo la Regione Calabria rendeva note le istruzioni del commissario ad acta Guido Longo per il personale assistito dal servizio sanitario calabrese ma in servizio in altre regioni, citando in particolare proprio la regione Lazio, e indicava a coloro che non fossero riusciti ad essere vaccinati nelle regioni di servizio, le modalità per prenotarsi in Calabria. Dunque la Regione interveniva in supporto delle regioni di servizio visto che, con un’ordinanza di fine marzo, il commissario Francesco Paolo Figliuolo aveva disposto che tutte le Regioni vaccinassero non solo i residenti ma anche i domiciliati per motivi di lavoro.

L'indicazione dell'indirizzo mail (dgtutelasalute@regione.calabria.it) al quale scrivere per spiegare la propria situazione ed essere inseriti in piattaforma, veniva frettolosamente modificata il giorno dopo (piattaformavaccini@regione.calabria.it) dalla stessa regione Calabria. Una modifica che, tuttavia, non ha prodotto risultato alcuno. Nessun riscontro concreto ha fatto seguito. Stesso dicasi per il numero verde messo a disposizione.

Stefania De Gaetano, ancora oggi non può accedere sulla piattaforma vaccinale calabrese e quindi non può prenotarsi. Dopo avere inserito i dati le compare il messaggio che ne attesta l’assenza tra le categorie di persone alle quali in questo momento è accessibile il piano vaccinale. Eppure lei è un’insegnante e nonostante la fase vaccinale per gli insegnanti, pure fuori sede, sia arrivata addirittura ai richiami in alcune regioni, a lei adesso è preclusa anche la possibilità di prenotare la prima dose. «Ho scritto mail e telefonato ma mi è stato spiegato come risolvere il problema. Mi sono recata anche al Consiglio Regionale per chiedere e anche lì mi è stata chiesta la prenotazione che però non posso espletare. La procedura, dopo avere inserito i dati personali, non mi fa proseguire», sottolinea l'insegnante reggina.

Nel vuoto ogni richiesta di chiarimenti

Insomma cadute nel vuoto ogni richiesta e ogni segnalazione mentre Stefania continua a prestare servizio molto delicato, senza avere, non certo per sua inerzia, potuto avviare alcun processo di immunizzazione. Una situazione di rischio perdurante di cui l’interessata ha messo a conoscenza tanto la Scuola in cui opera quanto la Regione Calabria. «Purtroppo, mio malgrado, non avendo ricevuto risposta risolutiva alle mie segnalazioni, mi ritrovo ancora ad attendere il mio turno», conclude Stefania De Gaetano.

Giornalista
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