Controllate 8 aziende, ricadenti nei comuni di Taurianova, Rizziconi, Laureana di Borrello, San Ferdinando, Candidoni e Rosarno
Argomento: CAPORALATO - Pagina 2
VIDEO | Il nigeriano era al servizio di Filippo Raso, imprenditore vicino al clan Piromalli. Sfruttavano il lavoro indifferenti alle tensioni intorno alla struttura poi fatta smantellare da Salvini
VIDEO-NOMI | Avrebbero reclutato lavoratori extracomunitari a basso costo approfittando del loro stato di estremo bisogno. Sequestrata un'azienda agricola
Operazione dei carabinieri a San Ferdinando, Rosarno Rizziconi e Laureana di Borrello per contrastare il lavoro nero nelle campagne
Negli ultimi 6 mesi, contestate sanzioni per circa 200.000 euro e 200 i lavoratori identificati, molti dei quali risultati irregolari
Operazione dei carabinieri nella Piana di Gioia Tauro. I militari hanno effettuato controlli in aziende agricole di Maropati, Melicucco e Laureana di Borrello
Oltre ad essere sottopagato, l’uomo viveva condizioni degradate. Ai due cutresi anche sanzioni amministrative per oltre 33 mila euro
Sanzione di 3mila e 600 euro e denunce. Le attività portate avanti dai carabinieri e dai militari del nucleo ispettorato del lavoro di Reggio Calabria
Il segretario Sposato critica l'assenza delle sigle di comparto dal tavolo istituzionale convocato dalla Prefettura. «Segnale inquietante, servono protocolli di legalità»
I dipendenti ricevevano retribuzioni irrisorie e venivano costantemente controllati tramite video-sorveglianza. Il negozio è stato sottoposto a controllo giudiziale
I fatti risalgono al 2017. L’uomo stava portando i lavoratori nei campi di Amantea ma venne fermato dalla polizia per un controllo
Virelli è stato accusato di favorire una organizzazione dedita allo sfruttamento di braccianti con il rilascio di documenti e certificazioni per l’assunzione dei lavoratori
Vessati e raggirati con contratti che part time erano solo sulla carta, i lavoratori migranti per i titolari dell'azienda "La Carota" erano "cose" da sfruttare fino allo sfinimento
Dopo oltre un anno di vessazioni, i braccianti del Bangladesh hanno trovato la forza di denunciare i propri aguzzini consentendo alla magistratura di intervenire
Costretti a vivere in condizioni disumane, mangiavano seduti a terra e subivano continue minacce. L'indagine partita grazie alla denuncia di alcuni dipendenti