La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso. Rigettato quello del padre Pino, condannato a 21 anni per associazione mafiosa e sequestro di persona
Argomento: OMICIDIO PAGLIUSO
La Corte d’Appello ha accolto le ragioni dell’accusa. Il delitto sarebbe stato commesso su ordine del clan Scalise di Decollatura. Il pg Maffia: «L'avvocato è stato visto come un nemico dalla cosca nel momento in cui ha preso la difesa del gruppo rivale dei Mezzatesta»
Nelle motivazioni della sentenza stralcio Reventinum i giudici tratteggiano il profilo del killer della cosca. Ha usato la sua «immagine immacolata per compiere uno dopo l'altro i delitti e aiutare il clan a raggiungere i suoi scopi»
I contenuti della requisitoria in appello sul delitto del penalista lametino: «La cosca Scalise considerava il legale un nemico». Il presunto killer Marco Gallo vestito da podista riconosciuto dalla suocera in tv e la testimonianza dell’amante che ne fa crollare l’alibi: «Non ci siamo mai incontrati di sera»
Per il procuratore generale Maffia quello dell'agosto 2016 a Lamezia è stato un «delitto nato in ambiente 'ndranghetista». Chiesto anche un anno di isolamento diurno
Ricostruzione a tratti inedita quella offerta dalla Corte d'Assise d'Appello di Catanzaro. Il legale sarebbe stato fatto fuori «perché aveva salvato dall'ergastolo Mezzatesta» ritenuto responsabile dell'uccisione di due protetti del clan
In Appello viene confermata in parte la sentenza emessa in primo grado. Pino Scalise assolto dal reato di omicidio per non aver commesso il fatto
Pino e Luciano sono accusati di essere i mandanti del delitto del penalista di Lamezia Terme, ucciso in un agguato nell'agosto del 2016. In primo grado già condannati al fine pena mai
L'obiettivo è ottenere il riconoscimento dell'aggravante mafiosa esclusa in primo grado dalla Corte d'Assise. Il 21 luglio si apre poi il processo ai presunti mandanti: Pino e Luciano Scalise
Il collegio ha riconosciuto l'imputato esecutore materiale dell'agguato costato la vita al noto penalista lametino. Esclusa l'aggravante mafiosa
In Corte d'Assise a Catanzaro il processo per far luce sull'agguato che nell'agosto 2016 costò la vita al penalista lametino. Luciano Scalise, condannato come mandante, avrebbe emesso due assegni in favore dell'imputato nel gennaio 2017
VIDEO | A cinque anni dal delitto del noto avvocato penalista lametino lo sfogo di Antonella Pagliuso: «Ho perso la guerra perchè ho perso mio fratello, ma le battaglie vanno combattute e la verità va sempre cercata» (ASCOLTA L'AUDIO)
La lettera dopo il pronunciamento della Corte d'Assise: «Rappresenta il giusto riconoscimento per tutte quelle persone che hanno concorso alla realizzazione di questo risultato»
L'imputato è stato condannato ieri assieme a Pino Scalise alla pena più dura. Ristretto nel carcere di Terni non avrebbe assistito al processo. Il legale Chiodo: «Ciò determina la nullità della sentenza»
I due sono accusati anche di associazione mafiosa e ritenuti al vertice del gruppo della montagna operante nel territorio nell'area di Soveria Mannelli. L'agguato costato la vita al penalista lametino è avvenuto nell'agosto del 2016