Tortora, l'impianto di smaltimento rifiuti di San Sago resta chiuso

Rinuncia della proprietà alla richiesta di sospensiva del provvedimento con il quale la sentenza del Tar Calabria aveva confermato l'interruzione di ogni attività precedentemente imposta dalla Regione Calabria

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di Francesca  Lagatta
2 luglio 2019
15:29

L'impianto di smaltimento rifiuti, pericolosi e non, che sorge nella frazione montana di San Sago a Tortora in prossimità di un'area Sic (Sito di interesse comunitario), rimarrà chiuso. Lo rende noto l'amministrazione comunale di Tortora, spiegando che l’avvocato della Co.Gi.Fe. Ambiente S.r.l., società incorporante della Ecologica 2008 S.r.l., proprietaria dell’impianto, in appello ha rinunciato alla richiesta di sospensiva del provvedimento con il quale la sentenza del Tar Calabria del 12 novembre 2018 aveva confermato, in buona sostanza, l'interruzione di ogni attività, come precedentemente imposto dalla Regione Calabria.

L'episodio si è verificato durante l'udienza del 20 giugno scorso a Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato, al quale il legale si era rivolto per conto dei suoi assistiti per presentare appello. Il Collegio ha rinviato per la discussione del merito a data da destinarsi.


La vicenda

L'impianto per il trattamento dei rifiuti di località San Giorgio nella frazione di San Sago, integralmente ricadente sul territorio calabrese, sorge a breve distanza dal sito di interesse comunitario Valle del Noce, nel territorio della regione Basilicata.

In data 27 novembre 2013 l’impianto è stato sottoposto a sequestro preventivo per una serie di violazioni per le quali è stato instaurato un procedimento penale.

 

In seguito a tale evento, l’Aia (Autorizzazione integrale ambientale) è stata sospesa, ma venuto meno il vincolo penale, la società ricorrente ha chiesto il nulla osta per la ripresa dell’esercizio dell’attività; viene concesso il 9 dicembre 2016 e di conseguenza, con nota del 21 dicembre 2016 si comunica l’avvio delle procedure di riattivazione dell'impianto.

 

Così, il 18 novembre 2017, il Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Calabria, anche a seguito di formale richiesta da parte della Regione Basilicata, invita la Go.Gi.Fe. Ambiente S.r.l. a presentare alla Regione Basilicata l'istanza di valutazione di incidenza (Vinca) rispetto al Sic Valle del Noce, documento che viene inviato dopo la conclusione dei lavori per il ripristino dell'impianto.

 

Ma la Regione Calabria, con due differenti note, il 10 gennaio 2018 e il 2 febbraio 2018, diffida la Go.Gi.Fe. Ambiente S.r.l. dal riavvio di ogni attività sino all’acquisizione degli esiti della Vinca. La società imprenditrice lo ritiene un atto illegittimo e presenta ricorso, ma viene rigettato dai i giudici del Tar Calabria perché l'obbligo della Vinca - è scritto nella sentenza - era stato già stabilito con la nota del 18 novembre 2017 senza essere stata tempestivamente impugnata.

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