Orgoglio di Calabria

Con il suo lavoro pietra e legno prendono vita, la storia di Alfonso: «Ecco cosa significa per me essere artista»

Vive a Cariati e da oltre 30 anni fa lo scultore. «Io sono un autodidatta e questo mi inorgoglisce. A volte mi chiedo, ma se avessi studiato Arte o se mi fossi diplomato all'Accademia delle Belle Arti, avrei avuto tutta questa creatività? Ne dubito!»

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di Franco Laratta
19 settembre 2023
10:00
Alfonso Caniglia
Alfonso Caniglia

«L'arte per me è vita, anzi è un modo di vivere. Essere artista oggi non vuol dire solo scolpire, dipingere suonare ecc... ma vivere, pensare e accettare tutti i pro e i contro dell'essere Artista».

Alfonso Caniglia è un vero artista. Lavora da oltre 30 anni con passione, ma anche con tanta discrezione, il legno e la pietra. Vive a Cariati (CS) ed è un calabrese che crede molto in questa terra. «Io lavoro il legno e la pietra perché sono i materiali più semplici da reperire nella terra in cui vivo... il legno di ulivo, e i legni o i tronchi che il nostro mare rigetta sulla nostra spiaggia. La pietra o le rocce da scolpire me le procuro girovagando nelle nostre fiumare».


Quando sceglie un tronco o una pietra, Alfonso Caniglia vede prima di iniziare, la scultura già finita.  

«Ed è per questo che è importante che sia io personalmente a scegliere e quindi cercare, che sia legno o pietra, la materia da scolpire. L'istinto mi guida nella scelta. La ricerca e la scelta della materia prima è per me la cosa più importante perché è la fonte di ispirazione più creativa. Quando scelgo un pezzo di legno o una pietra da scolpire, sono già a metà dell'opera».

Alfonso Caniglia è un autodidatta, ma il suo percorso lo ha portato comunque ad essere un apprezzato artista.

«Sì, io sono un autodidatta e questo mi inorgoglisce. A volte mi chiedo, ma se avessi studiato Arte o se mi fossi diplomato all'Accademia delle Belle Arti, avrei avuto tutta questa creatività? Ne dubito!»

Da bambino si procurava  la creta con le sue mani e si divertiva a creare.

«Vero. E un po’ più in là negli anni mi accorsi di avere un po' di talento, quando iniziai a creare qualcosa con il legno e poi la pietra.  E tutti volevano i miei lavori. Ma io geloso di ciò che creavo non mi privavo di nessuna mia opera. Erano lavori che venivano sfornati dal mio intimo, opere che sentivo solo mie».

Siamo nell’epoca digitale, la manualità si sta perdendo, tutto è veloce e nessuno si ferma più a cercare e a scoprire l’arte laddove già esiste.

«In questa epoca cosiddetta digitale, io non mi ci ritrovo, anche se non tutto è negativo. Io parlo per me stesso e dico che a me piace la manualità, quando uso le mie mani e metto in moto il mio cervello per creare e scolpire, quando sudo e quando mi stanco, dopo ore di lavoro  passate con martello, scalpello, sono il più felice del mondo. Chi lavora con le mani è un operaio, chi lavora con le mani e la testa è un artigiano, chi lavora con le mani, la testa e il cuore è un artista“ diceva San Francesco d’Assisi. Scolpire è per me una terapia, mi fa stare bene!»

Alfonso ha fatto parecchie mostre ed ha ricevuto anche tanti riconoscimenti che non ha mai voluto rendere noti.

«Non è ricevere riconoscimenti che fa un artista. I riconoscimenti oggi si possono anche "comprare". Ma il riconoscimento più grande, giusto per farle capire come la penso sign. Laratta, oggi è lei. Io la conosco di nome, ma non personalmente. È stato lei a contattarmi per questa intervista, è stato lei a cercarmi. Oggi ci sono artisti che pagherebbe per ciò».

Oltre ad essere uscito su riviste e giornali regionali e nazionali, Alfonso è  apparso più volte sulla stampa specializzata e su alcuni programmi RAI.

«Sì, ma le ripeto, non possono essere quei pochi attimi di apparizioni a fare un artista. Ho fatto mostre in Germania, in diverse regioni italiane, Lazio, Puglia e in tutta la Calabria. Ho partecipato alla Biennale di Roma nelle sale del Bramante circa 30 anni fa. Ma per circa 12 anni, per gravi motivi di famiglia, ho dovuto sospendere tutta la mia attività artistica. Ho ripreso a partecipare alle mostre da circa 3 anni. Le mie sculture sono presenti permanentemente all'interno del MU.M.A.M di Cariati (Museo del Mare dell'Agricoltura e delle Migrazioni)».

L’arte per tanti è qualcosa di superfluo, di inutile, certamente non vitale. Ma sicuramente non è cosi per Alfonso.

«L’arte per me è vita, anzi è un modo di vivere. Essere artista oggi, non vuol dire solo scolpire, dipingere, suonare ecc... ma vivere, pensare e accettare tutti i pro e i contro dell'essere artista».

Alfonso ha iniziato a scolpire alla fine degli anni 80.

«A me sembra di essere nato già con il martello e lo scalpello in mano! Ho iniziato a partecipare alle prime Mostre d'arte nei primi anni 90. Per lungo tempo ho tenuto la mia passione nascosta. Le opere che ho realizzato finora sono tante, posso azzardare a dire più o meno un centinaio».

Ma quali sono le opere che hanno dato più soddisfazioni ad Alfonso?

«Tutto ciò che creo mi soddisfa sempre e comunque pienamente. A livello economico la scultura che mi ha dato più soddisfazione è stata incredibilmente la più piccola che ho creato da un piccolo legno trovato in riva al mare: “JONIA" . Ed è la prima scultura che ho venduta e anche la più cara in assoluto...allora esisteva ancora la lira!».

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