Amore e solidarietà

Gioia Tauro, diventò tecnico paralimpico di bocce per seguire il suo bimbo poi scomparso: la storia di Karol ora è un libro

I genitori Barbara e Valerio presenteranno il volume in occasione del primo anniversario della morte del figlio avvenuta il 28 dicembre 2022. In suo nome è nata anche un'associazione per aiutare le famiglie che vivono la stessa difficile realtà 

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di Giuseppe Mancini
20 dicembre 2023
15:04
Il piccolo Karol ritratto in una foto con la famiglia
Il piccolo Karol ritratto in una foto con la famiglia

Una toccante storia dove l'amore di una mamma coraggiosa per il proprio bambino supera i confini della vita. Karol, un bimbo con disabilità, affetto da una malattia genetica rara, è venuto a mancare in tenera età il 28 dicembre 2022. Karol era un bambino gioioso, la sua condizione era gestita con orgoglio dagli instancabili genitori Barbara e Valerio, dal fratellino Jesus e da lui stesso, a dimostrazione di una felicità che andava oltre i problemi. Dopo l’improvvisa scomparsa del piccolo, spinta dall'amore per il figlio e dal desiderio di tenerne viva la memoria, la mamma Barbara, affiancata dal marito Valerio, dopo aver affrontato per tredici anni un’esistenza condita da difficoltà e gioie, guidata dagli insegnamenti ricevuti, e mossa dall’esigenza di farli conoscere a tutti, ha iniziato un percorso che sta generando diverse iniziative, tra cui la scrittura di un libro dal titolo “Il meraviglioso viaggio di Karol”, e la nascita dell’associazione “Karol e i numeri primi”.

Il libro racconta la storia di Karol e della sua famiglia. È ricco di spiritualità, fede e speranza, e verrà presentato il 28 dicembre alle ore 19 nell’auditorium della parrocchia San Francesco di Paola a Gioia Tauro, dopo la santa messa che coincide con il primo anniversario della morte di Karol. L’associazione “Karol e i numeri primi” (denominata così poiché i numeri primi sono quei numeri che sono divisibili solo per uno e per se stessi, particolarità che riconduce all’essere speciali dei bambini con disabilità) si impegna ad agire su due fronti: rappresentare un aiuto concreto per le famiglie con figli con disabilità, mediante attività che si andranno a sviluppare; e si cimenterà a livello sportivo, in particolare nel gioco delle bocce, tra cui anche la Boccia Paralimpica. La sede dell’associazione è la parrocchia “S. Francesco da Paola” di Gioia Tauro.


Il 17 dicembre l’associazione è stata presentata anche dal presidente Regionale Fib Calabria Francesco D'Ambrosio a tutte le associazioni bocciofile calabresi, presenti all'assemblea di fine anno, che si è tenuta a Falerna, riscontrando disponibilità e sostegno da parte di tutte, per un futuro sviluppo boccistico a Gioia Tauro. Con l’affiliazione alla Federazione Italiana di Bocce nasce così, difatti, la prima bocciofila di Gioia Tauro, prima associazione di Boccia Paralimpica in Calabria e seconda in Calabria di Petanque (altra specialità di bocce).

Si è scelta questa pratica sportiva poiché tutto nacque quando Karol partecipò al primo campus di avviamento allo sport paralimpico a Messina nel giugno 2022. Successivamente i genitori lo iscrissero alla Asd Bocciofila Villa Arangea tramite il referente Antonio Canale, proprio pochi mesi prima che il bambino venisse a mancare. Per la sua patologia si era capito che fosse una delle migliori discipline sportive, specialità molto inclusiva e adatta a tutti. Nel frattempo la mamma Barbara diventò anche tecnico di bocce paralimpico per poter accompagnare Karol nel suo futuro sportivo. Dopo la prematura scomparsa del piccolo, lei ha deciso di continuare in questa attività per aiutare altri ragazzi in condizioni simili e favorirne l'inclusione.

Le parole di Barbara Sidoti

«Il segreto di tutto ciò è l’amore, di cui siamo stati intrisi dal Signore, una forza che non può appartenere alla natura umana. E questo amore, mio figlio, sebbene non parlasse, lo trasmetteva a tutti, con il suo sguardo, che diceva molto più di inutili parole. E mentre prima mi cullavo della mia condizione di mamma, oggi so chi è mio figlio e che cosa ha rappresentato: l’amore di Dio. Niente di più semplice, ma così difficile da trovare nella realtà di tutti i giorni. “La vita non diventa buia se c’è chi ti illumina la strada”, questo è un pensiero di mio marito ed è ciò che ci spinge ad andare avanti sulla via dove ci ha condotto Karol».

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