L’omaggio

Lungro, le aule dell’istituto comprensivo dedicate ai docenti universitari che non giurarono fedeltà al fascismo

Il dirigente Gianfranco Maletta: «Con la posa delle targhe si è chiuso un percorso che ha messo al centro delle attività didattiche la nostra Costituzione e il valore della persona umana quale comune denominatore dei 139 articoli che compongono la legge fondamentale dello Stato»

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di Redazione Attualità
25 aprile 2024
18:32

Dodici aule dei plessi scolastici dell'Istituto omnicomprensivo "Polo Arberesh" di Lungro, nel Cosentino, sono state dedicate nei giorni scorsi ad altrettanti docenti universitari che nel 1931 rifiutarono di giurare fedeltà "alla Patria e al Regime Fascista". Tra di loro - scrive il Quotidiano del Sud riportando la notizia - c'erano ebrei, anticlericali, cattolici, repubblicani, monarchici e socialisti, tutti uniti dal dissenso verso il fascismo.

L'istituto, guidato da Gianfranco Maletta, comprende tutte le scuole, primarie e secondarie, presenti in sei Comuni italo-albanesi, Lungro, Acquaformosa, Civita, Firmo, Frascineto e San Basile. «Con la posa delle targhe di intitolazione delle aule del Polo Arberesh di Lungro ai dodici docenti universitari che nel 1931 rifiutarono il giuramento di fedeltà al fascismo, si è chiuso - ha spiegato Maletta al Quotidiano del Sud - un percorso che ha messo al centro delle attività didattiche la nostra Costituzione e il valore della persona umana quale comune denominatore dei 139 articoli che compongono la legge fondamentale dello Stato. Il percorso è iniziato due anni fa con il dono ai nostri studenti di una copia della Costituzione italiana e, attraverso una sinergia che ha coinvolto le amministrazioni comunali dei nostri sei Comuni ed esperti dell'università della Calabria, è stata successivamente studiata e commentata nei suoi principi e valori fondamentali». 


«Ci siamo soffermati - ha aggiunto il dirigente - sullo studio dell'articolo 6 che parla di tutela delle minoranze linguistiche, sull'articolo 9 che riguarda la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico e sviluppo della cultura e, infine, sull'articolo 21, sulla libertà di pensiero e la necessità di "pensiero critico" comunque rispettoso dei valori fondanti della nostra legge fondamentale dello Stato. Quest'ultima iniziativa ha avuto lo scopo di far sperimentare, concretamente, alle giovani generazioni e a tutte le comunità, la "fatica della democrazia". Ci è sembrato opportuno, infatti, ricordare questi 12 docenti che nel 1931 si sono opposti alla dittatura affermando il valore della democrazia e della libertà pagandone un caro prezzo personale e professionale».

I 12 docenti che non giurarono furono Lionello Venturi, Edoardo Ruffini Avondo, Fabio Luzzato, Bartolo Nigrisoli, Giorgio Levi Della Vida, Piero Martinetti, Giorgio Errera, Francesco Ruffini, Gaetano De Sanctis, Mario Carrara ed Ernesto Buonaiuti

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