Tradizione

A Reggio la festa ebraica delle Luci sulla scalinata monumentale di via Giudecca

VIDEO | Miriam Jaskierowicz Arman: «La pace è possibile solo con il dialogo, quando è Dio a guidare l'azione dell'umanità»

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di Anna Foti
17 dicembre 2023
19:00

Invocando la pace, in questo critico frangente storico, e valorizzando anche la storia del luogo che ha strappato al degrado, restituendolo alla collettività, la comunità Patrimoniale Scalinata Monumentale di Via Giudecca di Reggio Calabria, sede dell’antico quartiere ebraico, ha voluto celebrare la Festa delle luci "Hanukkah". Lo ha fatto sfidando la pioggia e il vento. Condizioni avverse che hanno rafforzato lo spirito di maggiore raccoglimento e un afflato che hanno molto emozionato.

In occasione di questa festa, istituita da Giuda Maccabeo nel 164 a.C. a ricordo della vittoria sui Seleucidi e della purificazione del Tempio, il popolo ebraico commemora "il miracolo delle luci". Regnava Antioco IV Epifane, imponendo l'antica religione greca. Nacque un movimento ebraico di ribellione noto come Maccabei.


Hanukkah

«Hanukkah è una festa di gioia che ricorda la vittoria dell'esercito dei Maccabei sul grande esercito dei Siriani e dei Greci. Dopo la vittoria il tempio di Gerusalemme era completamente distrutto. Dappertutto fu cercato l'olio per accendere la Menorah. Ne fu trovato un piccolo flacone con il sigillo del Sommo sacerdote, l'unico a poter essere utilizzato, in una fessura. Avrebbe dovuto durare solo per un giorno invece Dio fece il Miracolo, dando il tempo di poter riattivare la produzione dell'olio e così assicurarne per il futuro». È quanto racconta Miriam Jaskierowicz Arman, pedagoga vocale internazionale, autrice, pittrice e presidente dell'Accademia per lo Sviluppo della Voce, Ebraismo e Kabala Aps con sede a Reggio Calabria.  

Celebra, dunque il miracolo di un olio sufficiente per un giorno e che invece ne dura otto, illuminando il tempio di Gerusalemme e consentendo che altro olio sia preparato per l’accensione permanente del candelabro.  Un momento di condivisione che ha travalicato le confessioni religiose per unire spiritualità e persone.

La spiritualità che unisce le religioni

«Nonostante le intemperie siamo riusciti a irradiare un pò di luce alla comunità di Reggio, da qui dalla Giudecca. È stato un momento molto davvero straordinario», ha commentato Marica Monoriti, vicepresidente dell'associazione comunità Patrimoniale Scalinata Monumentale di Via Giudecca di Reggio Calabria.

«Un'esperienza emozionante, di cui siamo grati a Miriam, in questo luogo che amorevolmente abbiamo recuperato e restituito alla cittadinanza. Abbiamo fortemente voluto questo appuntamento nell'ambito dell attività natalizie. Nostro preciso obiettivo è e sarà quello di valorizzarlo, quale culla farlo l'identità storica dell'antica presenza ebraica a Reggio. 

Lo scorso maggio è stato anche collocato un pannello informativo donato dal Rotary E-Club Italia 2102 con un Qr-code che consente la consultazione dell'originale del commentario di Rashi al Pentateuco stampato a Reggio nel 1475 e custodito presso la biblioteca Palatina di Parma. Altre iniziative sul tema saranno promosse in futuro». È quanto ha spiegato Simona Lanzoni, presidente dell'associazione comunità Patrimoniale Scalinata Monumentale di Via Giudecca di Reggio Calabria.

«È stato un momento molto particolare che abbiamo condiviso al di là della confessione religiosa. Speriamo che davvero la pace possa illuminare l'umanità», ha sottolineato Massimo Mazzetti che ha scelto di dedicarsi allo studio della lingua ebraica proprio per potere leggere le sacre Scritture nella lingua originaria.

La luce e la preghiera in tempo di guerra

Una Festa di gioia e riconoscenza per la comunità Ebraica il cui periodo è sempre vicino al Natale dei cristiani Cattolici. Una luce di speranza nel buio della guerra per nulla lontana.

«La pace è sempre possibile quando c'è il dialogo e quando è Dio a guidare l'azione dell'umanità. Le tante guerre - spiega Miriam Jaskierowicz Arman - che sono in atto in questo momento nel mondo, compresa quella in Ucraina, sono lo specchio di un'umanità che si è allontana da Dio che sempre sa cosa sia necessario e sempre indica come agire in modo retto. Un'azione improntata alla rettitudine sempre conduce alla pace. In Medio Oriente la pace è difficile e resterà difficile fino a quando essa non sarà voluta da tutte le parti. Infatti in Medio Oriente le parti sono tante: c'è Hamas , c'è Hezbollah e tutti gli altri gruppi di terrorismo islamico. Dunque non solo Gaza e Israele ma una situazione davvero complessa.

In tutto questo lo stato di Israele ha il dovere di difendere il suo popolo da chi vuole distruggerlo, da chi vuole annientarlo e cancellarne l'identità. La preghiera diventa un modo per invocare la pace, per coltivare la speranza che l'umanità ascolti Dio e imbocchi, appunto la strada della pace». Così conclude Miriam Jaskierowicz Arman, pedagoga vocale internazionale, autrice, pittrice e presidente dell'Accademia per lo Sviluppo della Voce, Ebraismo e Kabala Aps con sede a Reggio Calabria.  

Mai dimenticare

«Nelle mie scorre il sangue di chi è sopravvissuto alla Shoah. Scorre un'eredità di sei milioni di ebrei sterminati. Non si può e non si deve dimenticare». Nata nella Germania del dopoguerra da genitori sopravvissuti al campo di concentramento di Bergen-Belsen, Jonas e Mila, Miriam Jaskierowicz Arman emigrò in America nel 1962. Ha studiato in Europa e negli Stati Uniti per poi insegnare in molte parti del mondo: Israele, Italia, Ungheria, Svizzera, Ucraina, Polonia, Romania, Russia, Slovenia, Messico e Sud America.

La sua vita è particolarmente poliedrica. Ha operato in tanti ambiti. Ha scritto, girato film, prodotto vari programmi televisivi e radiofonici negli Stati Uniti e in Europa. Scrittrice, poetessa e anche artista. In questo momento la sua personale "Passato, Presente e Futuro", allestita da Elisabetta Marcianò, è visitabile presso l’Accademia A Gourmet.

Nel 1999 Miriam Jaskierowicz Arman ha scritto il best seller internazionale sulla tecnica vocale “The Voice; A Spiritual Approach to Singing, Speaking and Communicating”. La voce, quella fatta di parole e quella dell'anima che trova anche il viatico dell'arte per essere condivisa, muove il mondo. La voce e il bel canto l'hanno ricondotta in Italia, dopo altre permanenze all'estero. Da anni risiede a Reggio Calabria, dove insisteva a Bova Marina l'antica sinagoga. «Qui ho trovato un pezzo della mia anima e mi sono fermata». Dal 2021 Ambasciatrice di Pace della Universal Peace Federation Italia. "Ricordare per non dimenticare mai!” è il concorso di poesie, giunto alla IV edizione, che Miriam Jaskierowicz Arman promuove.

La voce che muove in mondo e unisce le persone

Oltre 35 anni di esperienza nel campo della tecnica vocale e della ricostruzione vocale. Ha fondato dell'Accademia per lo Sviluppo della Voce, Ebraismo e Kabala Aps di cui è presidente. «La Voce è tutto. È incontro, relazione, dialogo, strumento di condivisione di emozioni. La voce è vita, comunicazione, essenza di un essere umano che attraverso le parole, il canto e le varie forme di arte, è capace di raggiungere l'essenza dell'altra persona. Solo così nostra voce avrà vita», ha concluso Miriam Jaskierowicz Arman.

Giornalista
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