Salgono don Giacomo Panizza e Tavernise, scendono invece Crinò e Minasi

È stata una delle prime voci autorevoli a farsi sentire contro l’avventata proposta di modifica delle normative sul gioco d’azzardo. «Il Consiglio Regionale della Calabria ha in cantiere un insidioso regalo di Natale», scrive Don Giacomo, anche se qui bisogna chiarire una cosa: trattandosi di politica calabrese stiamo parlando di poker, roulette russa o rubamazzetto?

Stavolta il consigliere 5Stelle sale perché non si arrende nella sua missione verità, cioè sapere quanti sono medici e infermieri imboscati in Calabria. Mission impossible. Ad oggi la richiesta di accesso agli atti è stata esaudita solo dal Gom di Reggio, dalle altre aziende sanitarie silenzio assoluto: quando si sono messi a contare per vedere chi era al lavoro non hanno trovato nessuno.

La pasionaria reggina, ex assessore comunale, è stata assolta in Appello per il caso Miramare. Il suo grande avversario politico Falcomatà è stato invece condannato. Angela ora è in pole per la conquista di Palazzo S. Giorgio alle prossime elezioni, ma la lista dei pretendenti è affollata: Reggio è depressa, contro gli attuali amministratori vincerebbero pure Peppa Pig e il cane Dudù.

È stato lui ad illustrare a nome di tutti i capigruppo della maggioranza in Consiglio regionale la proposta con le modifiche alla legge sul gioco d’azzardo. Una modifica contestata pure dai vescovi e scaricata da tutti, persino dai firmatari ritiratisi a Canossa. Insomma, un flop epico. Giacomo, tu e i tuoi amici capigruppo dedicatevi al bi liardino: l’azzardo lasciatelo ai politici veri.

Nella surreale vicenda dei due milioni e 600.000 euro usati dalla Regione Calabria per il villaggio natalizio con pista di pattinaggio a Milano, si inserisce il sindaco leghista di Covo. «Avete soldi da buttare a mille chilometri di distanza?», tuona. Ma come, ci dovremmo incavolare noi e ti incavoli tu che ne godi? Vabbè che sotto Calabria straordinaria ora si pattina, ma lo scivolone è epico.

La Lega e Salvini si sono accorti finalmente che per l’Alta velocità in Calabria non ci sono né soldi né progetti. Ma non disperiamo, ci pensa Tilde. «È mia ferma intenzione – ha annunciato la Senatrice – recuperare personalmente gli studi di fattibilità, già condotti qualche anno fa». Pare che gli studi siano così datati che li hanno usati per le celebrazioni dei Bronzi di Riace.