Su il vescovo Nostro e Mimmo Bevacqua, giù Mario Occhiuto e Marta Fascina: il borsino della settimana

«Ogni volta che non ci ribelliamo al pizzo e alle minacce favoriamo la ‘ndrangheta»: intensa l’omelia del vescovo a Paravati per i 14 anni dalla morte di Natuzza. «Noi che desideriamo una Calabria libera siamo la maggioranza. Come mai, allora, non abbiamo la meglio su pochi? Forse perché stiamo dormendo?». E forse, aggiungiamo, perché per molti è meglio dormire anziché svegliarsi e combattere.

Il fondatore di Eataly, a Vibo, ha affermato una cosa che in Calabria sanno pure le pietre: «L’olio extravergine d’oliva calabrese è un prodotto pazzesco ma che però vendete sotto costo». La cosa che le pietre non sanno è come sia riuscito Farinetti a vendere molto sopra costo prodotti alimentari che di pazzesco hanno solo le ragioni per cui qualcuno continua a comprarli.

Il presidente del gruppo Pd ha annunciato che entro fine anno, con lo scopo di informare i cittadini, vedrà la luce un libro bianco che raccoglierà tutte (ma proprio tutte) le interrogazioni, le mozioni, le proposte di legge, le iniziative pubbliche e le azioni svolte dal gruppo dem in Consiglio regionale. Qualcuno ipotizza che più che un libro sarà mezzo foglietto con quattro righe.

«Quest’anno Cosenza è al settimo posto, ma durante i miei mandati ha raggiunto il quarto posto». Commentando la classifica delle città green di Legambiente il senatore ed ex sindaco ha fatto infuriare gli attuali amministratori comunali che lo accusano di “gufare i risultati degli altri”. Mario, in effetti forse sarebbe meglio iniziare a far vedere i risultati tuoi: quelli di oggi, non di ieri.

Dopo la storia di Medicina a Crotone si moltiplicano (come i pani e i pesci) le richieste di Facoltà in ogni dove. «Sono caduti i paletti mentali delle sedi universitarie concentrate a Cosenza, Catanzaro e Reggio», dichiara la consigliera comunale di Vibo. Altro che grandi atenei in Calabria: meglio i micro-uffici sotto casa, così facciamo concorrenza alle università online con sede alle Bermuda.

La “quasi” moglie calabrese di Berlusconi rientra in Parlamento, respinge le voci sulla «troppa influenza» che avrebbe esercitato sul Cavaliere e rilancia la proposta di intitolare il Ponte sullo Stretto alla memoria di Silvio. Considerato che il Ponte è un’eterna bufala che mai si farà, memoria per memoria la Fascina avrebbe fatto meglio a proporre di intitolargli il Colosseo.