Il 2022 in arrivo

La Calabria non si è arresa, ora l’anno del riscatto

La nostra regione cambia se si convince che il cambiamento è nella sua storia, e che il passato è nel suo futuro, ma è il presente che dovrà essere il carburante della nostra speranza

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di Franco Laratta
31 dicembre 2021
18:00

Se ne va a un anno difficile, un anno che ha portato in sé il seme della speranza, una luce in fondo al tunnel.
Non siamo ancora usciti dalla tragica pandemia, ma non siamo stati nemmeno sconfitti. E non lo saremo.

La Calabria non si è arresa, però sta male, molto male, ma con il 2021 si è avvertito qualche segnale di cambiamento.
Abbiamo raccontato da queste pagine, i talenti di una terra che non si vuole arrendere; abbiamo raccontato tante belle storie, vi abbiamo fatto conoscere tanti ragazzi puliti, tanti giovani che ce l’hanno fatta.


Sono storie vere, che hanno convinto e conquistato il pubblico, raccogliendo un grande successo. Più che altro, in questi talenti, in tanti hanno visto la possibilità di un riscatto, la certezza che non tutto è perduto, che in questa terra si può e si deve rimanere, che bisogna lottare con determinazione e coraggio, che il futuro è ancora tutto da scrivere.

La Calabria che vi ha raccontato questa testata, grazie ad un editore che ha investito tanto, lasciando a tutti la possibilità di lavorare con estrema libertà, è una Calabria positiva, una Calabria diversa, una terra che lotta perché sa ce la può fare.
Così il 2021 è diventato un trampolino di lancio verso nuove e ben più coraggiose mete, che già si intravvedono all’orizzonte.

Arriva un nuovo anno, l’ennesimo nuovo anno, per l’ennesima volta prometteremo di essere più forti, più bravi, più determinati, perfino più buoni. Ovviamente non sarà così, perché in fondo ogni nuovo anno non è altro che la prosecuzione del precedente. Tutto cambia ma solo se saremo noi a cambiare veramente, a cambiare dentro.

Basta con la Calabria che piange, con la Calabria che si arrende, con la Calabria che scappa, con la Calabria dei mille errori, delle strategie mancate, degli eterni fallimenti, delle classi dirigenti inesistenti, di troppa gente che non combatte, di tanti che subiscono in silenzio.

Basta con il racconto di questa terra di niente e di nessuno: noi vogliamo lottare per una grande Calabria, la Calabria degli onesti, della gente perbene, degli imprenditori che resistono, dei giovani che lottano. Vogliamo combattere per una terra che sia degna della sua storia, che guardi in faccia il presente, che affronti con determinazione il futuro.
Nessuno ci regalerà nulla, è bene saperlo.
Nessuno si illuda che saranno i miliardi promessi a cambiare le sorti di questa terra. Probabilmente saranno sprecati, come a centinaia finora; o forse saranno perfino inutili, o addirittura non saranno nemmeno spesi.
La Calabria cambia se si convince che il cambiamento è nella sua storia, e che il passato è nel suo futuro, ma è il presente che dovrà essere il carburante della nostra speranza. Non aspettiamoci nulla da nessuno, iniziamo a costruire da ora, ognuno nel proprio ruolo, ognuno con le proprie capacità, una terra promessa, quella terra promessa da noi stessi ai nostri figli.
Buon anno Calabria, buon anno a noi, buon anno a chi ci crede ancora.

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