Solo per l’Ats di Cosenza servirebbero ulteriori due milioni di euro. La preoccupazione dell’Arcivescovo Giovanni Checchinato: «Pericolosa tendenza nella nostra regione e nel resto del Paese»
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All’appello mancherebbero circa due milioni di euro per il rimborso delle prestazioni del settore welfare solo per quanto concerne l’Ambito Territoriale Sociale di Cosenza, ma il fenomeno della carenza delle risorse riguarderebbe l’intera Calabria. Case famiglia, strutture per anziani e disabili, case di accoglienza per donne in difficoltà, con figli o senza figli, strutture per vittime di violenza sono al collasso. Nella scorsa settimana da Palazzo dei Bruzi, comune capofila dell’ambito, sono state liquidate le somme relative alle prestazioni erogate dalle associazioni accreditate relative al mese di gennaio. Troppo poco per fare fronte alle incombenze dei soggetti impegnati in questo delicato segmento. Parliamo di garantire pasti quotidiani e l’assistenza di figure professionali come educatori e psicologi. Il risultato è un costante indebitamento ormai non più sostenibile ed il ricorso alla riduzione di personale.
La denuncia dal nostro network
A denunciare per primo il problema, anche dal nostro network, è stato Pasquale Perri, direttore di Casa San Francesco, costretto a licenziare non a cuor leggero, alcuni dipendenti. Ma l’allarme è generalizzato. La crisi sarebbe riconducibile all’incremento dei costi dovuti agli adeguamenti che le nuove norme hanno imposto agli enti accreditati, sia a livello di dotazione di personale qualificato sia sotto il profilo delle modifiche strutturali richieste per le sedi, oltre che ad un generale aumento dei prezzi soprattutto delle derrate alimentari. Le maggiori spese non sono state compensate da un congruo aggiornamento delle tariffe. L’Ambito di Cosenza in particolare, concedendo nuovi accreditamenti rispetto alle strutture già esistenti, è andato in sofferenza perché da parte della Regione il plafond messo a disposizione per pagare le strutture è rimasto invariato. Così il contributo per le strutture, già tutt’altro che generoso, si è ridotto in tante piccole briciole.
La preoccupazione dell’Arcivescovo
«Siamo preoccupati – ha detto l’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano Giovanni Checchinato - perché è una tendenza che mi pare non riguardi solamente Cosenza e il suo territorio, ma è una tendenza che sta riguardando ahimè, un po' tutta l'Italia, per cui le risorse per gli ultimi, per i più poveri, vengono pian pianino decurtate. Questo mi preoccupa tanto».