Le carte dell’inchiesta

Maestrale-Carthago, l’accusa al boss Accorinti: «Cercò di intimidire una dottoressa dell’Asp di Vibo»

Secondo la Dda di Catanzaro avrebbe cercato di convincere la professionista a ritirare la querela per stalking contro il medico veterinario Francesco Massara

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di Antonio Alizzi
7 settembre 2023
16:02
Nel riquadro Peppone Accorinti
Nel riquadro Peppone Accorinti

Sì al metodo mafioso ma nessuna agevolazione alla cosca capeggiata da Peppone Accorinti. Questa è la vera e unica novità della vicenda giudiziaria che coinvolge il medico veterinario dell'Asp di Vibo Valentia Francesco Massara, attinto da misura cautelare nell'ambito dell'operazione "Maestrale-Cartagho" portata avanti dalla Dda di Catanzaro, coordinata dal procuratore capo Nicola Gratteri

Nel caso in esame emerge una situazione che era contenuta già nella prima ordinanza di "Maestrale-Cartagho", venuta alla luce prima dell'estate. Negli atti d'indagine infatti spuntò fuori il tentativo di Massara di far ritirare le denuncia per stalking a una dottoressa dell'Asp di Vibo Valentia, mediante l'intervento di Nazzareno Cichello e del boss vibonese Peppone Accorinti, esponente di vertice del "Locale di 'ndrangheta" di Zungri. Secondo l'impostazione accusatoria, entrambi avrebbero intimato alla donna di rimettere la querela nei confronti di Massara, finito nei guai per il reato di stalking a partire dal 2015.


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La dottoressa però decise di non fare alcun passo indietro, riferendo il 17 settembre 2018, ovvero circa cinque anni fa, che prima della celebrazione della prima udienza del procedimento penale a carico di Francesco Massara, era stata contattata telefonicamente da un interlocutore di sesso maschile riconosciuto dalla persona offesa in Nazzareno Cichello di Zungri, conosciuto dalla denunciante per ragioni professionali in quanto titolare di un allevamento bovino. La dottoressa tuttavia riconobbe anche Accorinti, altro soggetto a lei noto per motivi professionali in quanto titolare di altri allevamenti di bestiame in quel territorio. 

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Il boss, secondo quanto accertato dagli investigatori, avrebbe spiegato alla donna che il motivo dell'incontro era «per quel signore là... Massara!» e le avrebbe chiesto di «riappacificare i rapporti» con lui, consigliandole quindi di rimettere la querela sporta nei confronti del medico veterinario dell'Asp di Vibo Valentia. La parte offesa, recependo da Cichello la richiesta di far partecipare anche Massara all'incontro, si rifiutò di vederlo

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