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Il Gip del tribunale di Cosenza ha rigettato l’istanza di scarcerazione presentata dai legali di Roberto e Francesco Citro, arrestati lo scorso 18 maggio con l’accusa di usura aggravata dallo stato di bisogno ed estorsione. Secondo quanto sostenuto dalla Procura i due cugini avrebbero prestato la somma di 3.500 euro ad un 49enne di Rende pattuendo un interesse mensile di cinquecento euro. La vittima di usura però, si è rivolto ai carabinieri. Le indagini condotte dai militari del nucleo operativo radiomobile e della stazione di Rende hanno consentito di raccogliere elementi probatori tali da far scattare le manette.
Francesco Citro, difeso dall'avvocato Antonio Ingrosso, si è avvalso della facoltà di non rispondere, Roberto Citro invece, assistito dall'avvocato Antonio Quintieri, ha sostenuto la totale estraneità ai fatti del cugino, affermando poi di aver prestato alla vittima non 3.500 ma settemila euro, senza aver mai preteso nulla in cambio.
Il gip tuttavia ha ugualmente rigettato le istanze di scarcerazione avanzate dai legali che adesso si rivolgeranno al Tribunale del Riesame.
Salvatore Bruno