La decisione

Asp di Vibo condizionata dalla ’ndrangheta, la Commissione d’accesso ha altri tre mesi per indagare

Sono state prorogate le verifiche antimafia disposte dalla Prefettura il 22 novembre. Le presunte infiltrazioni erano emerse nell’inchiesta Maestrale della Dda di Catanzaro

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di Giuseppe Baglivo
27 febbraio 2024
08:22

I commissari hanno altri tre mesi per effettuare accertamenti sull’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia e verificare l’esistenza di condizionamenti criminali o infiltrazioni mafiose. A concedere la proroga è stata la Prefettura di Vibo Valentia che il 22 novembre scorso aveva disposto l’accesso agli atti attraverso la nomina – da parte del prefetto Giovanni Paolo Grieco – di un’apposita Commissione dopo una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e dopo il via libera ottenuto dal Ministero dell’Interno.   

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Una decisione – quella dell’invio di una Commissione di accesso agli atti all’Asp di Vibo – il cui profilo poteva emergere fin dal maggio scorso sulla base del contenuto dell’inchiesta antimafia denominata Maestrale-Carthago condotta dai carabinieri con il coordinamento della Dda di Catanzaro guidata dal procuratore Nicola Gratteri.  Le tesi investigative sono state poi avvalorate dal gip distrettuale e da qui la necessità di intervenire in maniera decisa sull’Asp di Vibo al fine di fare luce su ogni aspetto oscuro relativo alla sua gestione – a partire dalle passate gestioni – e  sugli “appetiti” politici e criminali capaci di svilirne ruolo, prestigio e funzione. Continua a leggere sul Vibonese.


Giornalista
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