Il caso

Corigliano Rossano, i sospetti del sindaco sul palazzetto dello sport e Azione lo incalza: «Vada in procura»

VIDEO | La struttura di Insiti è stata riconsegnata da poco al patrimonio pubblico dopo la richiesta rigettata di usucapione da parte di un privato. Flavio Stati ha ipotizzato inerzia e strane distrazioni da parte della pubblica amministrazione del passato e l'opposizione lo invita a denunciare

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di Matteo Lauria
18 novembre 2022
22:05

Si agitano ombre e sospetti attorno alla vicenda del Palazzetto dello Sport di Insiti da poco riconsegnato al patrimonio pubblico, dopo la sentenza di primo grado del tribunale di Castrovillari che ha rigettato la domanda di usucapione del privato. Si tratta di un volume di interessi di milioni di euro considerato che l’area interessata ricade in una zona strategica e baricentrica tra le due estinte città di Corigliano e di Rossano. Il sindaco Flavio Stasi, nel corso della recente conferenza stampa, ha ipotizzato che qualcuno possa essersi «venduto la partita» ma non è andato oltre, pur confermando l’atteggiamento di inerzia o di distrazioni in capo alla pubblica amministrazione con riferimento al passato.

Un’affermazione che non soddisfa le forze di opposizione, in particolare del consigliere comunale di Azione Mattia Salimbeni che invita il primo cittadino a recarsi alla procura della Repubblica e mettere a disposizione dei giudici fatti e circostanze.


«Affermazioni del genere non possono cadere nel vuoto, afferma Salimbeni. Le dichiarazioni rilasciate dal sindaco sono molto gravi. Se sa qualcosa ha il dovere prima di informare le autorità preposte e poi, come atto di trasparenza, parlare alla città».

Salimbeni conferma l’esistenza di lati oscuri ancora tutti da chiarire sulla vicenda, ma il primo cittadino dimostra di avere «poco coraggio» nel non andare oltre. «Ha sempre dimostrato grande carattere nel contrastare il malcostume e il malaffare, ma ha dimenticato di essere tale nelle funzioni di sindaco».

Il rappresentante di Azione plaude all’istituzione di una commissione d’inchiesta ed auspica che la vicenda transiti presto in Consiglio comunale. Con altrettanta fermezza rivolgendosi al sindaco afferma: «Metta da parte facebook e si rechi in Procura».

Giornalista
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