Il processo

Duplice omicidio di Castrovillari, la difesa: «Scorza e la fidanzata non sono stati uccisi nel podere dell’allevatore Adduci»

Gli avvocati hanno chiesto e ottenuto di fare acquisire un filmato in cui si vedono tracce di sangue nel luogo in cui è stata ritrovata l'auto delle vittime: sono convinti che il delitto non sia avvenuto nel terreno dell'uomo accusato di aver teso una trappola

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di Redazione Cronaca
12 aprile 2024
12:03

Secondo le difese Maurizio Scorza e la fidanzata Hanene Hedlhi detta Elena non sono stati uccisi nel podere di Francesco Adduci, l'allevatore di Cassano Ionio, accusato di aver teso una trappola alla vittima. Gli avvocati difensori Cesare Badolato e Giancarlo Greco, difensori dell'imputato, hanno infatti chiesto e ottenuto di far acquisire il servizio tg della sede Rai Calabria, nel quale si vedono tracce ematiche sul luogo in cui è stata rinvenuta la Mercedes di Maurizio Scorza, crivellato di colpi (insieme alla compagna) e il cui corpo è stato in seguito occultato nel portabagagli insieme a un agnellino che avrebbe precedentemente acquistato da Francesco Adduci.

La decisione della Corte d'Assise

La difesa è fermamente convinta che il duplice omicidio avvenuto nell'aprile del 2022 nella Piana di Sibari non sia stato commesso nel territorio di proprietà di Adduci, bensì da un'altra parte.


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La Corte d'Assise di Cosenza, presieduta dal presidente Paola Lucente (giudice a latere Marco Bilotta), ha prima visto il video e poi si è riservata di decidere in Camera di Consiglio, al termine della quale ha disposto l'acquisizione del servizio tg con la conseguente escussione dei due carabinieri che hanno eseguito i rilievi nel comune di Castrovillari. Ma la battaglia processuale tra accusa, rappresentata dal pubblico ministero Alessandro Riello, e difesa non finisce qui. 

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