Straziante addio

L’ultimo saluto a Giuseppe Profiti, a Catanzaro i funerali del commissario di Azienda zero

Il manager è morto a causa di un malore mentre si trovava in Puglia. In prima fila nella Basilica dell'Immacolata Occhiuto e Locatelli, presidente del Consiglio superiore della sanità. Il governatore: «Era il Maradona della Sanità» 

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di Nico  De Luca
14 agosto 2023
11:31

Si sono svolti a Catanzaro nella Basilica dell’Immacolata i funerali di Giuseppe Profiti, il commissario di Azienda zero improvvisamente morto a causa di un malore qualche giorno fa mentre si trovava in Puglia in vacanza. In prima fila in chiesa il presidente della Regione Roberto Occhiuto e Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore della sanità.

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Giuseppe Profiti, 62 anni, in passato, aveva ricoperto incarichi nel settore sanitario in Liguria ed era stato anche presidente dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù. Nei mesi scorsi era stato incaricato dal governatore della Calabria a guidare Azienda zero.


Occhiuto: «Dissi a Profiti che era il Maradona della sanità». Lui rispose: «No, il Palanca»

«Prendo la parola eccezionalmente perché ai funerali non lo faccio mai, ma devo ringraziare Pino per il lavoro straordinario che ha svolto in questo periodo». Così il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ha sorpreso tutti raggiungendo l'ambone della Basilica dell'Immacolata di Catanzaro al termine dei funerali di Giuseppe Profiti, manager di Azienda Zero.

«Attorno a lui avevo costruito l'organizzazione della sanità in Calabria, la riorganizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali - ha detto il presidente, in prima fila assieme a quello del Consiglio regionale Filippo Mancuso ed a Franco Locatelli, presidente del Consiglio nazionale della Sanità - Ma voglio dirvi che con lui abbiamo creato subito un bel rapporto, nonostante i nostri forti caratteri. Mi diceva che io ero l'unico con un carattere peggiore del suo!! Ci prendevamo in giro, ironicamente e bonariamente. Citava spesso Genova e mi arrabbiavo ricordandogli che ora era in Calabria. Ma questa terra - ha continuato il governatore - lui la amava davvero, aveva un rapporto ancestrale con Catanzaro. Una volta gli dissi :Ti ho scelto perché tu sei il "Maradona" della Calabria lui mi rispose "No, quale Maradona io sono il Palanca della sanità calabrese". Stava preparando il suo compleanno ma soprattutto la prima partita del suo Catanzaro in serie B, promozione che ha vissuto come suo personale successo. Aveva un'intelligenza straordinaria ed una capacità straordinaria di coltivare il dubbio. Parlava di questioni sanitaria approfondendole prima, con grande umiltà. Ogni volta che gli chiedevo di parlare con me di un ospedale, una struttura, si presentava con un dossier accurato, con i dati. Facevamo a gara nella creatività. Ha lasciato un segno indelebile, una strada che percorreremo insieme perchè ci ha insegnato come si possa avere il coraggio e la passione per lavorare con grande umiltà e passione. Grazie Pino per quello che hai fatto in Calabria - ha concluso Occhiuto . e grazie soprattutto per quello che ci hai insegnato».

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