La microcriminalità catanzarese alza il tiro, vertice in Procura VIDEO

Si teme che i rom del capoluogo possano diventare forti quanto quelli di Cosenza.
10 aprile 2015
15:41

Ha alzato il tiro la criminalità catanzarese nelle ultime settimane. Due macchine incendiate, una di un vicecommissario, un’altra dell’avvocato Arturo Bova, consigliere regionale di maggioranza, tentate rapine e rapine consumate. Episodi che si sono verificati a stretto giro e che hanno costretto i vertici della Procura di Catanzaro e le forze dell’ordine a convocare un vertice sull’ordine e la sicurezza pubblica. Il procuratore di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, l’aggiunto, Giovanni Bombardieri e il procuratore generale della Corte di appello di Catanzaro Raffaele Mazzotta hanno incontrato i responsabili della Squadra mobile e del Reparto operativo dei carabinieri del capoluogo, analizzando la situazione sia da un punto di vista di prevenzione generale che sotto il profilo delle azioni da mettere in campo per arginare una criminalità che sta prende piede giorno dopo giorno a Catanzaro. Dal tratto dell’Autostrata Salerno- Reggio Calabria bloccata per il crollo di un costone che è costata la vita ad un operaio che ha fatto un salto di 80 metri all’allarme che gli zingari di Catanzaro possano diventare forti quanto quelli di Cosenza. Gli inquirenti lavorano alacremente alla ricerca dei responsabili dei gravi fatti commessi e non si esclude che si possa giungere in tempi brevi alla soluzione del caso.

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