Il ricordo e la lotta

«La ’ndrangheta voleva far tacere Maria Chindamo ma ha perso»: da Limbadi un grido di speranza e giustizia

VIDEO | Sit-in davanti al cancello dell’azienda dell’imprenditrice scomparsa otto anni fa. Il fratello Vincenzo: «Questo non è un luogo di morte ma di rinascita». Linarello (Goel): «I mafiosi devono capire che hanno tutto il popolo contro»

25
di Cristina Iannuzzi
6 maggio 2024
17:11

"Io parlo", grida alla folla l’attrice Lucia Limonta, che interpreta Maria Chindamo. Un monologo struggente, che nel giorno dell’ottavo anniversario della scomparsa dell’imprenditrice di Laureana di Borrello accoglie autorità, cittadini e studenti. È un grido di legalità e di speranza quello che si leva in località Montalto a Limbadi davanti al cancello dell’azienda di Maria, teatro del rapimento e dell’uccisione della donna.

«Otto anni non hanno fatto altro che amplificare la partecipazione in questo luogo di rinascita». Poi il riferimento all’avvio del processo per l'omicidio di Maria Chindamo davanti alla Corte d'assise di Catanzaro: «Sarà un cammino duro e difficile», ammette Vincenzo che volge lo sguardo alle centinaia di persone presenti e dice: «Anche questa è sentenza. Sentenza di Cassazione. Questo è il popolo che si ribella a certe logiche. Questo terreno rappresenta un riscatto del territorio dalla criminalità organizzata che da luogo di morte diviene luogo di rinascita».


Leggi anche

Vincenzo Chindamo, fratello di Maria, è l’alfiere di una grande battaglia di verità e giustizia. Una battaglia nella quale non è affatto solo. C’è la Chiesa al suo fianco con don Giacomo Panizza, della comunità “Progetto Sud”.

Una battaglia sposata anche da Libera con il referente regionale Giuseppe Borrello e la referente provinciale di Vibo Maria Joel Conocchiella

È un grande movimento quello che nasce nel nome di Maria e che coinvolge anche e soprattutto il consorzio Goel. «Chi voleva far tacere Maria ha ottenuto l’opposto», ha detto il presidente Vincenzo Linarello che ha annunciato la decisione del tribunale di Palmi di ammettere il gruppo Goel come parte civile nel processo agli estorsori di Pino Trimboli, ristoratore e imprenditore agricolo di Martone, nella Locride, vittima di minacce. 

Leggi anche

«Oggi - ha proseguito Linarello - si sancisce come la società civile sia parte lesa in ogni azione mafiosa e noi dovremmo inondare di costituzioni di parte civile ogni azione mafiosa sul territorio. La 'ndrangheta dovrà capire che ha tutto il popolo contro», l'auspicio del presidente Goel.

Giornalista
GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top