![Le motivazioni«La testimone di giustizia Pytlarz non venne ridotta in schiavitù», ecco perché Mancuso e la madre 85enne sono stati assolti](https://img.lacstatic.it/_pageimg/2021-11-10/mini_2021_tribunale-avvocati-faldoni-tre.jpg)
La decisione dei giudici azzera le accuse per fratello e madre del boss “Scarpuni”. Cade anche l’aggravante mafiosa: «Non fanno parte del clan»
La decisione dei giudici azzera le accuse per fratello e madre del boss “Scarpuni”. Cade anche l’aggravante mafiosa: «Non fanno parte del clan»
Carcere a vita per Rosaria Mancuso e il genero Vito Barabara. La Procura generale di Catanzaro aveva chiesto condanne più severe per Domenico e Lucia Di Grillo che si vedono invece ridotta la pena
La nuova sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro arriva dopo un precedente annullamento con rinvio ad opera della Cassazione. L'imputato ritenuto capace di intendere e volere
Requisitoria della Procura generale di Catanzaro nel giudizio d’appello. Oltre alla richiesta del massimo della pena per Rosaria Mancuso e Vito Barbara sono stati invocati rispettivamente 22 e 14 anni di reclusione per Domenico e Lucia Di Grillo
Il rettore dell’UniRiMI: «Abbiamo fornito elementi per far conoscere il fenomeno criminale e attivato azioni per difendere l’ambiente»
La riunione annuale dell’Associazione Barmen Italiana Professional ospitata a Limbadi per una giornata di approfondimento e di networking
Nel corso della requisitoria dell’abbreviato di Maestrale il pm Frustaci ha parlato di una relazione tecnica «sconfessata» dalla sentenza: Emanuele Mancuso ne riferì 3 anni prima che l'atto arrivasse in udienza. I dubbi di Pittelli e Sabatino se difendere o meno gli indiziati e la decisione plateale del boss che si dissociò dall'attentato
VIDEO | Sit-in davanti al cancello dell’azienda dell’imprenditrice scomparsa otto anni fa. Il fratello Vincenzo: «Questo non è un luogo di morte ma di rinascita». Linarello (Goel): «I mafiosi devono capire che hanno tutto il popolo contro»
La manifestazione davanti all'azienda della donna scomparsa il 6 maggio 2016: «Rappresenta il segno tangibile del desiderio di cambiamento e di presa di coscienza di chi ogni giorno sceglie da che parte stare»
La prima inchiesta sui terreni risale a quasi 50 anni fa e racconta la nascita della ’ndrangheta imprenditrice. Ecco come il business sorto intorno al Centro siderurgico e allo scalo merci ha dato il via all’ascesa del più potente clan del Vibonese. Tutto inizia con l’acquisizione di 32 appezzamenti da mettere a disposizione delle ’ndrine del Reggino
Patrizia, Claudia e Valeria Giofrè: «Tutto sarà valutato nel rispetto della legalità, non vogliamo essere accostate alla criminalità organizzata soltanto per il grado di parentela»
L’ad della Stretto di Messina sul caso dei terreni intestati a parenti dei boss: «Valuteremo i passaggi di proprietà delle aree interessate». Bonelli (Avs): «Indaghino la Dda e la Commissione parlamentare antimafia»
Nell’area del Vibonese arriveranno indennizzi per i terreni della figlia e di alcune nipoti dello storico boss “don Ciccio”. E anche di un imprenditore condannato a 18 anni per mafia nel processo Rinascita Scott. L’area era già stata utilizzata all’epoca della realizzazione del porto di Gioia Tauro
Ha preso il via il processo sugli omicidi dell’imprenditrice di Limbadi e di Angelo Antonio Corigliano. La Procura: «Per quattro mesi l’imputato ha rifiutato i ricoveri in altri ospedali»
VIDEO | Tra gli imputati c'è anche Salvatore Ascone, accusato di avere concorso anche all'occultamento e alla distruzione del cadavere dell'imprenditrice brutalmente uccisa il 6 maggio del 2016: «Maria ha continuato a parlare nelle scuole e nelle piazze attraverso le associazioni e le tantissime iniziative»