Sanguinarie, scaltre e spietate: ecco chi sono le dieci donne che divennero boss della ’ndrangheta
Custodi e divulgatrici della pedagogia della vendetta: «Ferri e coltelli devi maneggiare, tuo padre lo devi vendicare», cantavano ai figli in fasce nella ninna nanna del piccolo malandrino. Donne diventate boss per scelta o per necessità, queste sono le loro storie
Caterina Giancotti, 46enne da Triggiano. Definita dai magistrati della Dda di Milano come «la prima donna definita capo della `ndrangheta in Lombardia, persona di fiducia e affiancava nella direzione dell'organizzazione mafiosa coi compiti di decisione, pianificazione e individuazione delle azioni da compiere e delle strategie da adottare». Alla Giancotti, secondo la magistratura antimafia, sarebbe stato affidato il compito di sollecitare e minacciare i debitori che non pagavano. E sarebbe «più spietata degli uomini», ricorda il pm della Dda Alessandra Cerretti. Viene arrestata nel marzo 2021 con due etti di cocaina.