In piazza

Locri, esplode la protesta degli studenti contro l’accorpamento scolastico

In corteo i ragazzi del liceo classico e dell'istituto artistico. «Il criterio territoriale penalizza l'offerta formativa»

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di Ilario  Balì
6 novembre 2023
12:57

Una manifestazione per dire no all’accorpamento, a partire dal prossimo anno scolastico, del liceo classico con il liceo scientifico “Zaleuco” di Locri e l’istituto “Zanotti Bianco” di Marina di Gioiosa Ionica, ovvero a scuole con percorso formativo diverso, separati da distanze di diversi chilometri, che risultano ancor di più distanti se si considera la scarsità di collegamenti viari e di mezzi pubblici. Una circostanza che, se attuata in questi termini, porterebbe ad avere un nuovo istituto con una popolazione complessiva di circa 1.700 studenti.

A scendere in piazza stamane a Locri gli studenti dell'Ivo Oliveti, insieme ai pari età dell'artistico. Il corteo di protesta è partito da piazza Nassirya per poi attraversare parte di corso Matteotti e concludersi davanti al Municipio. Una delegazione di studenti e docenti è stata ricevuta da alcuni amministratori comunali ai quali è stato consegnato un documento in cui si contesta la dimensione del nuovo “megaistituto”.


«Pur consapevoli delle diverse problematiche che tale dimensionamento comporta e dei diversi interessi per i quali dovrà essere ricercato un giusto bilanciamento – affermano i rappresentanti degli studenti Ilaria Hyerace, Giandomenico Bombara, Matteo Pio Muià, Vincenzo Aquino e Sofia Alia - riteniamo opportuno, in un’ottica di costruttivo e fecondo confronto, esternare i nostri timori, la nostre speranze e, al contempo azzardare qualche suggerimento nella convinzione che la voce degli utenti del “servizio scuola”, che saranno la classe dirigente del futuro e di cui la scuola è responsabile della formazione delle competenze, non rimarrà inascoltata. Pensiamo che il criterio di accorpare più scuole ricadenti in un determinato territorio non sia sempre da preferire rispetto ad altri criteri quali per esempio l’omogeneità tra scuole o il numero complessivo di studenti, criteri questi che forse potrebbero offrire maggiori garanzie di efficienza del servizio scolastico».

Giornalista
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