Omicidio Cavallo, 24 anni di carcere per Corrado (VIDEO)

Il delitto si inserisce nell'ambito di una faida tra cosche di 'ndrangheta nel Crotonese. Nell'appello bis nessuno sconto di pena nonostante la decisione della Cassazione di annullare con rinvio la sentenza di secondo grado
di Gabriella Passariello
4 marzo 2015
15:50

Nessuno sconto di pena per Andrea Corrado  ritenuto l'autore dell'omicidio di Giuseppe Cavallo, 27 anni, ucciso il 25 marzo del 2008 nella frazione di Papanice a Crotone nell'ambito di una faida tra le cosche di 'ndrangheta, nonostante la decisione della Cassazione di annullare la sentenza di secondo grado rinviando la decisione ad altra sezione di Assise d'appello per l'acquisizione di ulteriori elementi di prova. Nell'appello bis, per la seconda volta a  Corrado sono stati inflitti  24 anni e due mesi di reclusione, confermando la sentenza di primo grado emessa il 20 dicembre del 2010. Quel giorno la Corte d'Assise aveva condannato l'imputato a risarcire alle parti civili i danni, da liquidarsi in altra sede, riconoscendo intanto provvisionali da 100mila euro ciascuno a moglie e figlio di Cavallo, e da 50mila euro ciascuno a padre e madre della stessa vittima L'imputato era accusato anche del tentato omicidio della moglie e del figlio di Cavallo. Al momento dell'agguato, infatti, la vittima si trovava in auto con la moglie, rimasta ferita in maniera non grave, e la figlia. Secondo l'accusa, il delitto sarebbe stato la risposta all'uccisione di Luca Megna, assassinato appena tre giorni prima, il 22 marzo 2008, con modalità analoghe. Anche Megna era in auto con moglie e figlia ed entrambe rimasero ferite. Luca era il figlio di Domenico Megna,
considerato il capo dell'omonima cosca. Ai due delitti fece seguito, il 27 marzo, l'omicidio di Francesco Capicchiano, ucciso a Isola Capo Rizzuto. Cavallo era il marito di Rosa Russelli, cugina del presunto boss Leo Russelli, ritenuto dagli inquirenti  capo del clan che a Papanice si era schierato contro i Megna. A indicare Corrado come autore del delitto, nonché del tentato omicidio della moglie e del figlio di 3 anni di Cavallo, che al momento dell'agguato si trovavano in auto con lui, sono stati la sorella della vittima, Marina Cavallo, presente sul luogo dei fatti, ma anche i collaboratori di giustizia Luigi Bonaventura e Vincenzo Marino. Sulla scorta delle loro dichiarazioni l'allora sostituto procuratore della Dda Sandro Dolce, a seguito delle indagini della Squadra mobile di Crotone, è giunto a collocare la figura di Corrado nella cosca capeggiata da Luca Megna, in contrasto con quella guidata da Leo Russelli e ad identificarlo come il presunto autore dell'omicidio di Cavallo.

Gabriella Passariello

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