Il verdetto

Omicidio Vona, confermata in appello l’assoluzione per Rosario Curcio

“Pilurussu” era accusato di essere il mandante del delitto dell’allevatore scomparso nel 2018. Nel corso del processo la Corte ha rigettato la richiesta di ascoltare il collaboratore Iaquinta. Confermata, nel resto, la sentenza d’abbreviato

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di Alessia Truzzolillo
18 dicembre 2023
17:24

La Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro – presidente Gabriella Reillo, Domenico Commodaro consigliere – ha sostanzialmente confermato quella che è stata la sentenza di primo grado, con rito abbreviato, emessa a luglio 2022 dal gup di Catanzaro, nell’ambito del processo “Eleo”, contro la cosca di Petilia Policastro che farebbe capo al 63enne Rosario Curcio, alias “Pilurussu”. L’uomo è accusato, tra l’altro, di essere il mandante dell’omicidio di Massimo Vona, detto “Malutiempu”, allevatore di Petilia Policastro, scomparso nel nulla il 30 ottobre del 2018.

Confermata l’assoluzione di “Pilurussu”

Un’accusa dalla quale Curcio era già stato assolto in primo grado con contestuale richiesta assolutoria anche da parte dell’accusa. In seguito il pm della Dda Pasquale Mandolfino, applicato quale sostituto procuratore generale, alla luce delle nuove dichiarazioni del collaboratore di giustizia Domenico Iaquinta (ex esponente della cosca Bagnato di Roccabernarda), aveva chiesto l’ergastolo per Curcio.
«Posso dire per esperienza che un omicidio del genere non poteva avvenire sul territorio senza, quanto meno, il permesso del capo locale di Petilia che in quel periodo era Rosario Curcio», aveva affermato Iaquinta il 28 settembre 2022. Secondo il pentito, la vittima era dedita a commettere «commettere piccoli reati sul territorio, in particolare in materia di armi e stupefacenti» senza il permesso «del capo di Petilia Policastro, che da ultimo era Rosario Curcio».
Nel corso del processo d’appello la Corte ha rigettato la richiesta di ascoltare il collaboratore sull’omicidio di Vona. Secondo la difesa, rappresentata dall’avvocato Tiziano Saporito, le nuove dichiarazioni del collaboratore contraddicevano le precedenti dichiarazioni rese nell’anno 2019.
Oggi è stata confermata, per Curcio l’assoluzione per il delitto. Il 63enne è stato condannato per due episodi di estorsione e uno di furto aggravati dalle modalità mafiose a 8 anni e 8 mesi di reclusione.


La sentenza

La Corte ha, inoltre, rideterminato tre condanne: Antonio Grano, 5 anni (8 anni in abbreviato), Giacinto Castagnino, 8 anni (8 anni e 8 mesi in abbreviato) e Francesco Scalise (8 anni e 8 mesi in abbreviato).
Per il resto sono state confermate le condanne nei confronti di Diego Garofalo, 10 anni; Mario Garofalo, 10 anni; Tommaso Rizzuti, 10 anni. Permangono le assoluzioni nei confronti di Salvatore Bruno e Salvatore Caria. Nel collegio difensivo gli avvocati Vincenzo Cicino, Gregorio Viscomi, Francesco Garofalo, Paolo Carnuccio, Giovanni Ettore Sinopoli, Francesca Buonopane.

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