Raccolta rifiuti speciale per i positivi: «Noi l'unico contatto per chi vive il Covid in casa»

VIDEO | Si vestono come i medici in prima linea negli ospedali , ma sono operatori di Calabra Maceri impegnati nel servizio di raccolta a Castrovillari

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di Vincenzo Alvaro
19 dicembre 2020
13:16

Vestiti come medici di prima linea che combattono il Covid: tute speciali, maschera ed occhiali altamente protettivi. Si vestono così i dipendenti di Calabra Maceri che si apprestano ad affettuare il turno di raccolta dei rifiuti presso i domicili dei positivi a Castrovillari. Un servizio necessario per assicurare il servizio porta a porta che normalmente svolge la ditta vincitrice dell'appalto nel comune del Pollino, ma che diventa straordinario ed ha bisogno delle dovute precauzioni per gli operatori che incontrano più da vicino il rischio contagio, maneggiando oggetti potezialmente contaminati.

Il servizio iniziato nel mese di marzo con i primi sporadici casi di Covid che interessarono la città di Castrovillari oggi, nella seconda ondata della pandemia, è un impegno importante che tiene occupati gli operatori anche per più di quattro ore di lavoro, con delicate procedure di tutela personale, disinfezione delle buste della raccolta, fino al conferimento in cassoni speciali di indifferenziato, la svestizione lenta ed accurata e la sanificazione dei mezzi utilizzati per la raccolta.


L'unico contatto con il mondo esterno dei positivi 

Ma come in ogni servizio che tocca l'ambito Covid da semplice lavoro è diventato qualcosa in più per Salvatore e Maria i due addetti alla raccolta speciale. «Questo servizio ci sta lasciando e ci lascerà molte emozioni - racconta Salvatore - incontriamo le persone che sono infette, in alcuni notiamo i segni della sofferenza, in altri la tensione per l'esito dei tamponi ancora positivi, qualcuno con noi si confessa e ci racconta la gioia di scoprire la propria negatività».

Sono loro, infatti, per giorni a volte per settimane l'unico contatto con il mondo esterno che i soggetti in quarantena riescono ad avere nel pieno rispetto delle distanze e nei fugaci incontri mentre, davanti l'uscio di casa, raccolgono i sacchi da portare negli speciali cassoni di conferimento. «Cerchiamo di dargli una parola di sostegno, a volte abbiamo anche raccolto le lacrime dei parenti dei deceduti». Un servizio speciale che in poco tempo si è trasformato in una caleiscopio di «emozioni che mai avrei immaginato di vivere in un servizio del genere». Ma a volte si incontra anche «la cattiveria» di qualcuno che vede i positivi come un problema per il vicinato.

«Noi ce la mettiamo tutta - racconta mentre carica una nuova busta di indifferenziato speciale e sale sul camion - e penso stiamo facendo un buon servizio». Un occhio alla lista degli indirizzi, che si aggiorna sempre in base all'andamento del contagio in città, e via verso il nuovo domicilio, per incontrare una nuova storia e una nuova famiglia toccata dal virus che rende speciale anche la raccolta urbana dei rifiuti.

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