Reggio, riqualificazione piazza Garibaldi: i soldi ci sono ma ancora è tutto fermo

VIDEO | L’assessore comunale ai lavori pubblici Giovanni Muraca propone due soluzioni: «La rimodulazione di un’altra linea finanziata dal decreto Reggio oppure un altro finanziamento della comunità europea»

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di Gabriella Lax
23 marzo 2021
15:26

Ancora nessuna partenza per i lavori di riqualificazione della centralissima piazza Garibaldi a Reggio Calabria. L’assessore comunale ai lavori pubblici Giovanni Muraca, da noi interpellato, chiarisce che «l’imputazione sulla procedura di gara c’era e si stava per definire la convenzione unica per rimettere in gioco tutte le convenzioni del Decreto Reggio per i finanziamenti».

In essere due le possibili soluzioni a cui pensa l’amministrazione: «La rimodulazione di un’altra linea finanziata dal decreto Reggio oppure un altro finanziamento della comunità europea in maniera da poter partire serenamente e non avere problemi finanziari successivamente con la ditta che fa i lavori di scavo già aggiudicati». Tra le due la scelta ricadrà su quella più veloce per non lasciare ancora per anni un vero sotterrato.


La cronistoria

È una storia quella di piazza Garibaldi che comincia nel 2016. Il Comune di Reggio Calabria avrebbe dovuto realizzare un parcheggio con fondi del ministero delle Infrastrutture. Era l’aprile quando, durante la prima indagine degli scavi, venne fuori qualcosa di inaspettato: una struttura non ben identificata, oggetti, suppellettili, tante supposizioni e poi gli scavi proseguirono in altri lati della piazza. Pur non essendo certi della natura della scoperta, che comunque risultava antica e preziosa, si decise di fermare tutto. Per qualche tempo purtroppo anche gli scavi divennero ricettacolo di rifiuti, fino alla messa a tutela che arrivò a fine luglio 2018 con l’operazione di copertura degli scavi, secondo le indicazioni e sotto la supervisione della Soprintendenza Beni archeologici. Alla ristrutturazione urbana della piazza si sarebbe pensato con calma in un secondo momento. Prima di essere interrato, il sito è stato rivestito con numerosi strati di tessuto geotessile e ghiaia, per comprimere l’area e assicurare in tal modo la compattezza del terreno.

A fine 2019 arrivano le buone notizie: undici milioni di euro, di cui un milione da usare per lo scavo, tutto il resto usato per il restauro, la riqualificazione e la valorizzazione della piazza. La Soprintendenza esaurisce il suo compito presentando il progetto. E qui arrivano gli intoppi e purtroppo ancora è tutto fermo.

Giornalista
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