Il ricordo

Catanzaro, una sala della stazione di Lido intitolata alla capotreno Maria Pansini, la figlia: «Era una persona speciale»

VIDEO | La cerimonia è stata voluta dai colleghi della donna scomparsa nel tragico incidente ferroviario di Corigliano Rossano. Il sindaco di Catanzaro: «Una persona di cui la città deve essere orgogliosa» 

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di Luana  Costa
16 dicembre 2023
13:24

La locomotrice fischia ferma sui binari mentre la targa viene scoperta. Ancora un ultimo saluto a Maria Pansini, la capotreno che ha perso la vita nell'incidente ferroviario avvenuto sulla linea ionica a Corigliano. La figlia, Valeria Amisano, con un filo di voce ricorda la dedizione della madre nei confronti del lavoro e della famiglia: «Mia madre era molto devota alla sua famiglia e al suo lavoro, adorava il suo lavoro. Era sempre disponibile con tutti i suoi colleghi e con i passeggeri. In questi giorni ho ricevuto molte dimostrazioni di affetto da parte dei pendolari. Mi hanno scritto in tanti raccontandomi qualche aneddoto e tutti mi hanno dimostrato la loro vicinanza con parole di conforto» ha ricordato.

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«Non ci sono parole per quello che è successo. Non ci sono parole per quel che è successo, mi è stata portata via mia madre in questo modo così brutto. Mia madre era davvero una persona speciale» ha poi concluso. Presente anche il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, alla cerimonia di scopertura della targa all'interno della sala sosta equipaggi della stazione di Catanzaro Lido, lì dove Maria Pansini trascorreva il suo tempo assieme ai colleghi di lavoro che oggi hanno voluto intitolare la sala alla sua memoria.


«Non conoscevo Maria Pansini ma se l'avessi incontrata immagino che l'avrei percepita come una persona normale» ha commentato il primo cittadino. «La normalità però può a volte contenere tante storie e da quello che ho sentito, letto, che mi è stato raccontato di Maria, anche dalla parole della figlia Valeria è quella della storia di una persona che ha vissuto normalmente ma con una grandissima forza, con una grandissima dignità e determinazione nel lavoro e negli affetti familiari. Quello di Maria per me è un esempio, un modello di una vita dignitosa, forte, giusta, bella nella sua normalità. Io vorrei dire a Valeria che sia pure purtroppo attraverso una tragedia io ho scoperto una persona che la città di Catanzaro deve essere orgogliosa».

Giornalista
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